Religione
- Authors: DINO A
- Publication year: 2005
- Type: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/15023
Abstract
Le frequenti professioni di fede di uomini e donne dell’universo mafioso spingono a interrogarsi su come sia possibile conciliare, o anche solo condividere, una scelta di vita contrassegnata dal sangue e dalla violenza con la pratica religiosa, con il richiamo al messaggio evangelico, con la richiesta di un intervento di giustizia divina a sostegno proprio o dei propri cari. Se, talvolta, queste esternazioni possono apparire strumentali e contingenti, funzionali al conseguimento di vantaggi, di legittimazione o consenso, altre volte rivelano l’esistenza di un disagio, di un conflitto tra i valori del gruppo e le esigenze dei suoi singoli componenti. In entrambi i casi, le insanabili contraddizioni che scaturiscono dall’accostamento della religione alla quotidianità dell’universo mafioso spingono a cercare una risposta, a esplorare, a capire quali complessi meccanismi possano mai conciliare la fede e gli insegnamenti del Vangelo con l’appartenenza a qualsivoglia consorteria criminale.