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ALESSANDRA DINO

Giorno 8 Identità e fratture biografiche Il perenne mutamento identitario

Abstract

Non era la prima volta che entravo in carcere. Nella mia esperienza di lavoro avevo con una certa frequenza varcato quel pesante cancello di metallo: in più occasioni come docente di corsi di formazione rivolti al personale penitenziario o come accompagnatrice di studenti dei corsi che tengo all’università, e poi per un anno di seguito – fra l’ottobre del 2012 e l’ottobre del 2013 – per ben nove volte mi ero recata in un carcere in località protetta per incontrare Gaspare Spatuzza, per realizzare con lui una lunga intervista poi confluita in una sofferta pubblicazione . Per questo, quando mi è stata proposta questa singolare esperienza di tenere un seminario su “Identità in movimento”, rivolto a un pubblico misto formato da partecipanti detenuti e da studenti e studentesse selezionati/e dell’ateneo palermitano, ho subito aderito con entusiasmo e con cautela, consapevole della particolarità, ma anche della delicatezza dell’operazione cui stavo per dare il mio contributo. Scorrendo il programma del corso è stato quasi naturale selezionare, tra i tanti possibili argomenti, uno di quelli che mi sta più a cuore e di cui spesso parlo anche durante i miei normali corsi universitari: il perenne mutamento identitario inframmezzato dalle tante fratture biografiche