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SILVIA CATTIODORO

Mario Botta : Gravità e geometria

Abstract

Il luogo dell’effimero e della provvisorietà per eccellenza, può apparire inusuale per Botta che ritiene l’architettura «un “unicum” che comunica con un paesaggio particolare il quale a sua volta ha una propria storia, una propria cultura, […] una propria stratificazione ». Sul palcoscenico il paesaggio diventa mentale, immaginifico e l’unica relazione che si può intessere è con il testo rappresentato. Quest'operazione riesce al meglio quando il panorama che si apre agli occhi dello spettatore non è didascalico.