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SILVIA CATTIODORO

Il demone dell'esattezza: padiglione sostenibile o teatro di verzura 4.0?

Abstract

Negli anni ‘60 Ernesto Nathan Rogers parlava della “cosiddetta ‘casa-thermos’ in cui la qualità dell’abitare si risolveva nel mantenimento della temperatura a livelli ottimali e costanti” e dimostrava come una concezione esclusivamente funzionalista fosse sinonimo di “una spietata indifferenza per le più elementari esigenze del vivere comune”. Tra vent'anni la casa non sarà più una machine à habiter, ma piuttosto un computer abitato dove l’uomo al centro di tutto potrà esercitare la propria superiorità su oggetti, architettura ed elementi naturali. Però la componente umana, essendo una variabile estremamente mobile come dice lo stesso Ratti, rende molto difficile fare previsioni attendibili per il futuro.