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NICOLA CUSUMANO

Sanzione religiosa, procedimenti giuridici e disincanto in Tucidide. Il dramma di Platea

Abstract

Il racconto tucidideo sul dramma di Platea, oltre ad essere di eccezionale intensità, è anche e soprattutto una riflessione sottile sui confini incerti e precari tra politica e morale, e sull’ambiguità e i rischi delle parole e del discorso pubblico: fuori dal logos, fuori dalla parola, che è sempre parola pubblica, non c’è politica, e dove non c’è politica ogni confine si dissolve e tutto diviene possibile. In questo terreno, su cui lo storico ateniese ci riporta continuamente, le sanzioni religiose e i procedimenti giudiziari invocati di volta in volta dai diversi protagonisti della narrazione sono di fatto sottoposti ad una riflessione corrosiva che ne smaschera la natura dissimulatrice.