Piani strategici 2.0 per un Mezzogiorno propulsivo
- Authors: CARTA, M
- Publication year: 2010
- Type: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- Key words: Piani strategici, Mezzogiorno, Politiche urbane
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/57554
Abstract
La pianificazione strategica in molte delle pratiche attuali, soprattutto nel Mezzogiorno, ha assunto forme manieriste e rituali piuttosto che continuare a sperimentare e declinare nei contesti locali i suoi aspetti innovativi, propulsivi, selettivi e negoziali. Ha innalzato agli altari un proceduralismo che rasenta il velleitarismo, una partecipazione che annega nella demagogia, un allontanamento dell’orizzonte temporale che nasconde il rifiuto della responsabilità . In questo processo di mutazione della pianificazione strategica verso il dogma si sono persi anche la carica volontaristica e l’orizzonte ambizioso dei soggetti pubblici e privati, che addirittura costruivano insieme il tavolo a cui sedere per negoziare gli obiettivi e forgiavano gli strumenti necessari alle azioni di sviluppo. Oggi si preferisce, invece, aderire acriticamente alle opportunità offerte dal finanziamento europeo, statale o regionale per la redazione dei piani strategici, nonché della disponibilità dei fondi strutturali per la loro attuazione, parziale, di corto orizzonte, molto conformista e poco dinamica, sempre più spesso smaterializzata. Naturalmente le patologie riscontrabili nei piani strategici del Mezzogiorno non possono e non devono nascondere la forza moltiplicatrice del metodo e del processo, a patto che se ne conservi la ragione generatrice, la filosofia procedurale e, soprattutto, la finalità territoriale e la dimensione spaziale.