Progettare città aumentate antifragili
- Authors: Carta Maurizio
- Publication year: 2020
- Type: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/444945
Abstract
E’ venuto il momento di entrare nel Neoantropocene (Carta, 2017), che definisco come una nuova era in cui l’umanità, invece di essere il problema, progetta e mette in atto la transizione verso lo sviluppo ecologico, riattivando l’antica alleanza tra componenti umane e naturali come forze coagenti: un antropocentrismo sensibile, rispettoso e temperato volto a riposizionare l’umanità in uno schema integrato, ibrido, con la natura. E lo strumento del nuovo paradigma urbano ecologico non può che essere una nuova “urbanistica circolare” (Carta, Lino, Ronsivalle, 2016), capace di progettare e rigenerare città, territori e paesaggi riattivando i loro naturali metabolismi, lavorando sugli scarti, progettando il riciclo e contrastando l’obsolescenza programmata delle città dell’Antropocene predatorio con la sua famelica necessità di espansione. Serve un nuovo paradigma di sviluppo a prova di cambiamento ambientale che fornisca anche rinnovata sostenibilità economico-ecologica (Raworth, 2017) all’alleanza tra dimensione urbana e rurale, guidando adeguate strategie reticolari (Schröder, Carta, Ferretti, Lino, 2017). Un progetto di nuovi pattern insediativi che eliminino il concetto di periferia come scarto prodotto dalla famelica espansione edilizia e relativa concentrazione di valori immobiliari e finanziari, stimolando la creatività degli habitat resilienti che stanno producendo pratiche dell’audacia in varie parti dell’Europa (Schroeder, Carta, Ferretti, Lino, 2018).