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MAURIZIO CARTA

Per un approccio creativo, empatico e sostenibile allo sviluppo: il ruolo degli urbanisti nel tempo delle metamorfosi

Abstract

Ormai da un lustro viviamo nella Grande Crisi Globale. Soprattutto in Europa i governi sono impegnati a individuare nuove strade per invertire la rotta verso il declino e ripartire verso un futuro diverso. E metamorfosi è la più efficace parola guida nel tempo della crisi. Non siamo, infatti, dentro una semplice – seppur drammatica – stagione di attraversamento, ma viviamo una crisi che richiede la metamorfosi dei sistemi ecologici, culturali, economici, sociali e politici per uscirne diversi da come vi siamo entrati. E la metamorfosi dovrà essere soprattutto urbana, perché siamo nella Urban Age in cui più della metà della popolazione abita e lavora nelle città, con valori che in Europa hanno già superato l’80%. La città come forma prevalente dell’abitare, quindi, viene investita della “responsabilità” di essere generatrice di stili di vita innovativi, più sostenibili, intelligenti e creativi, capace di produrre la spinta innovativa che ci faccia uscire dalla palude del declino. Il ritorno della qualità urbana al centro dell’agenda pubblica europea appare sempre più come una delle soluzioni più efficaci per riattivare i meccanismi di sviluppo, superando sia il paradigma della crescita senza sviluppo che quello dell’austerità senza prospettive per sostituirli con il paradigma della generazione di nuovi valori urbani.