Cardiopatie professionali da agenti chimici.
- Autori: E TRANCHINA; CANNIZZARO E; C BURGIO; E TERMINI; TRANCHINA G
- Anno di pubblicazione: 2007
- Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/7991
Abstract
Le cardiopatie da esposizione a sostanze chimiche hanno in passato suscitato un interesse secondario in confronto ad altre patologie più specificatamente correlate a noxae lavorative e caratterizzate da quadri clinici e fisiopatologici patognomonici per tecnopatia. Proprio la specificità di tali forme le ha rese di difficile diagnosi quando sganciate dal contesto eziologico lavorativo. Inoltre negli ambienti di lavoro a rischio chimico si verificano spesso situazioni di esposizione a molteplici sostanze, i cui effetti sulla salute a lungo termine sono di difficile interpretazione, visto il miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro nei paesi occidentali e l’osservanza dei valori limite di esposizione imposti dalla normativa vigente in materia. si aggiunga poi l’effetto non trascurabile dei cosiddetti fattori di confondimento, come le abitudini voluttuarie (fumo, alcol) o l’ipercolesterolelmia o l’obesità o l’impiego di farmaci singolarmente ed in associazione, o la presenza di cardiopatie preesistenti. Da quanto sopra detto, ne consegue l’importanza della sorveglianza sanitaria nei lavoratori esposti a rischio chimico, come strumento indispensabile nella prevenzione delle malattie professionali. A tal proposito il nostro studio si è rivolto in particolare alla individuazione di eventuali effetti cardiolesivi precoci e tardivi attraverso un protocollo clinico e di esami di laboratorio specifici