Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

CLAUDIO COSTANTINO

Analisi delle pratiche di conformità igienico-sanitaria degli alloggi dei migranti da parte dell'U.O.T. di Prevenzione 2 del Dipartimento di Prevenzione dell'ASP 6 di Palermo: può la Sanità Pubblica andare incontro ai bisogni di salute del migrante?

Abstract

Background Tra le attività principali del Dipartimento di Prevenzione Medico vi è quella di valutare le richieste di idoneità abitativa e di conformità igienico sanitaria della popolazione migrante ai fini del rilascio del permesso di soggiorno (D.P.R. 394/99) e ai fini del ricongiungimento familiare (Legge 94/09). Il Comune di Palermo è quello che presenta la maggiore migrazione in entrata in Regione Sicilia con 28.227 residenti stranieri accertati (4,3% della popolazione totale) di cui oltre 22 mila provenienti da paesi extra Europei. Tra le aree a maggiore densità abitativa da parte dei migranti ricade quella di pertinenza dell’U.O.T. di Prevenzione Palermo 2, di cui il presente studio ha l’obiettivo di monitorare il triennio di attività 2010-2012. Materiali e metodi Sono stati presi in considerazione i dati raccolti tra il mese di Gennaio 2010 ed il mese di Dicembre 2012. Sono state prese in esame le richieste di idoneità abitativa provenienti dai quartieri di Palermo della U.O.T. Palermo 2 (Cuba-Calatafimi, Zisa, Altarello, Mezzomonreale-Villa Tasca, Boccadifalco) e di alcuni comuni della Provincia (Altofonte, Belmonte Mezzagno, Monreale, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela). I dati sono stati caricati su un file Excel 5.0. Le analisi statistiche sono state condotte con il software Epi Info v3.5.1. Risultati Le richieste pervenute sono 880. La maggioranza dei richiedenti sono uomini (n=573; 65,1%), con un’età media di 39,3 anni (± 10,4). Il 70,8% delle richieste aveva come motivazione il rilascio del permesso di soggiorno. Il restante 30% (n=257) era indirizzato ad ottenere il ricongiungimento familiare con parenti ancora residenti nella nazione di origine. Il 97,4% delle pratiche esaminate ha ottenuto l’idoneità da parte della U.O.T. Palermo 2. Le principali ragioni di non idoneità sono l’altezza insufficiente dei locali (48%) e la scarsa superficie fenestrata (39%). Il tempo medio trascorso tra la ricezione della pratica (data di protocollo in entrata) e l’espletamento del parere è di 14,8 giorni. Lo Sri Lanka è la nazione maggiormente rappresentata (30,3%), seguita dal Bangladesh (13,5%), dal Marocco (12,4%). L’85% dei richiedenti possiede un’occupazione (51% collaboratore domestico, 12% commerciante, 10% operaio). Discussione Il disbrigo delle pratiche di idoneità igienico sanitaria degli alloggi dei migranti è una delle più misconosciute e importanti pratiche di Sanità Pubblica atte ad evitare sovraffollamenti pericolosi per la trasmissione di patologie emergenti o riemergenti (TBC, patologie infettive vie respiratorie, scabbia,…) legate a gravi carenze igienico-sanitarie. La totalità degli alloggi presi in esame sono peraltro in locazione e ciò, congiuntamente al fatto che i migranti hanno una regolare occupazione, rappresenta un fondamentale volano per l’economia locale. Infine, la regolarizzazione dei cittadini stranieri extra UE permette di mantenere in pareggio il saldo migratorio, ripristinando la piramide dell’età con l’ingresso di popolazione giovane, attiva (lavorativamente) e prolifica (saldo demografico positivo). Conclusioni In conclusione, appare un trattamento certamente sperequativo quello che richiede le certificazioni di idoneità igienico sanitaria esclusivamente per i cittadini extraUE e non per i cittadini italiani che spesso risiedono nel medesimo stabile,in interni o piani differenti. D’altronde, in un’ottica nazionale che prevede una legislazione fin troppo “attenta” al fenomeno immigratorio (Legge Bossi-Fini et al.), risulta fondamentale il ruolo del medico di sanità pubblica nel rendere, sempre nel rispetto delle norme specifiche in materia, più agevole e più rapido il processo di ottenimento del permesso di soggiorno e del disbrigo delle pratiche di ricongiungimento familiare al cittadino extraUE.