Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

CLAUDIA CARMINA

Ricomporre i frammenti: Cronache del mal d’amore

Abstract

Nel suo saggio Ricomporre i frammenti: Cronache del mal d’amore di Elena Ferrante Claudia Carmina propone una lettura unitaria dei romanzi L’amore molesto, I giorni dell’abbandono e La figlia oscura, caratterizzati dalla condensazione della materia narrativa e da una grammatica dell’eccesso. Laddove il ciclo L’amica geniale ha un passo lento e fermo, che alterna pause distensive a improvvise accelerazioni, viceversa le vicende narrate in queste prime prove si esauriscono in un giro breve di tempo, scandito con precisione, ma sempre mosso dalle analessi e assediato dai vertiginosi ritorni di un passato perturbante. L’asse del racconto gravita, invariabilmente, intorno alla crisi e alla trasformazione di una singola protagonista, che fa esperienza della «frantumaglia». Le armoniche dello stile si tendono al massimo, fino alla deformazione espressionista, mentre la «frantumaglia» s’impone sulla pagina attraverso metafore e immagini ricorrenti (come quelle del doppio e dell’annegamento) e trova il suo corrispettivo espressivo in una prosa accelerata, paratattica e congestionata, che si nutre della sinestesia.