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CARLA CANNIZZARO

DESCRIZIONE DI UN CASO DI LESIONE REVERSIBILE DELLO SPLENIO DEL CORPO CALLOSO IN PAZIENTE CON MONONUCLEOSI INFETTIVA DA COINFEZIONE EPSTEIN-BARR VIRUS (EBV) E CITOMEGALOVIRUS (CMV)

  • Autori: Gagliardo, C; Geraci, L; Bencivinni, F; La Tona, G; Cannizzaro, C; Midiri, M
  • Anno di pubblicazione: 2013
  • Tipologia: Proceedings
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/85827

Abstract

SCOPO Presentiamo un caso di encefalite virale con lesione reversibile dello splenio del corpo calloso (SCC) in un ragazzo di 16 anni con mononucleosi infettiva da coinfezione Epstein-Barr Virus (EBV) e Citomegalovirus (CMV). MATERIALI E METODI Il paziente, a causa della comparsa improvvisa di stato confusionale, irrigidimento e movimenti involontari alternati a tremori in corso di mononucleosi infettiva, giungeva in PS, dove eseguiva una TC encefalo (Siemens SOMATOM Definition AS+ - 128 strati) in condizioni di base ed in tecnica sequenziale, che non evidenziava reperti significativi. Veniva quindi ricoverato con il sospetto di encefalite virale e, il giorno successivo, veniva sottoposto ad un approfondimento diagnostico mediante RM encefalo con apparecchiatura da 1,5 Tesla (GE Signa HDxt), in tecnica FSE, FLAIR e DWI sui piani assiale, sagittale e coronale prima e dopo mdc e.v. Si intraprendeva terapia antivirale, cortisonica ed antibiotica. Nelle giornate successive le condizioni generali del paziente miglioravano gradualmente. La comparsa di anticorpi anti virus capsidico di classe IgM (VCA IgM) e la presenza di DNA di CMV (CMV-DNA 250 copie/ml) consentivano di formulare la diagnosi di mononucleosi infettiva da coinfezione EBV-CMV. Un nuovo controllo RM veniva eseguito a quattro giorni di distanza dal precedente. RISULTATI La prima RM encefalo evidenziava la presenza di una lesione ovalariforme a carico dello SCC, modicamente rigonfio, caratterizzata da iperintensità di segnale nelle ponderazioni a lungo TR, da restrizione della diffusività dell’acqua in DWI, in assenza di impregnazione post-contrastografica. Nella seconda RM encefalo lo SCC non appariva più rigonfio e la lesione precedentemente descritta non era più apprezzabile. CONCLUSIONI Il quadro neuroradiologico e clinico-laboratoristico del paziente ci permettono di classificare il nostro caso tra le lesioni reversibili dello SCC. Tali lesioni sono state già descritte in letteratura ma non ci risulta sia mai stato presentato un caso da coinfezione EBV-CMV. Svariate sono infatti le condizioni che possono causare lesioni reversibili dello SCC; le più frequenti sono rappresentate da encefaliti virali, tossicità o rapida sospensione dei farmaci antiepilettici ed encefalopatia ipoglicemica. L’iperintensità di segnale in DWI, correlata a restrizione della diffusività delle molecole d’acqua nelle mappe ADC, rappresenta il reperto di semeiotica RM più significativo di tali lesioni ed è verosimilmente riconducibile, in accordo con quanto riportato in letteratura, ad una condizione di edema eccitotossico intramielinico da aumento delle concentrazioni di glutammato nello spazio extracellulare, sebbene non possano essere del tutto escluse altre ipotesi etiopatogenetiche.