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ANDREA COZZO

La logica della guerra nella Grecia antica. Contenuti, forme, contraddizioni

Abstract

Le guerre sono ineluttabili? Studiare il loro funzionamento strutturale (scoppio, dinamiche, propaganda) e il ruolo giocato dalle lenti teorico-culturali insite nelle narrazioni storiche – o giornalistiche, nel caso dell’immediata attualità – nel farle concepire in un modo o in un altro (giuste, sbagliate, eroiche, necessarie, da sostenere o no, causate da una parte o da un’altra…), può aiutare a rispondere alla domanda in maniera non scontata. L’indagine del fenomeno «guerra» nella Grecia antica è qui condotta, su testi di vario genere e di diversi periodi, esplicitamente e trasparentemente sullo sfondo della violenza militare che dalla fine di febbraio 2022 insanguina gran parte del territorio ucraino, anzi alla luce di essa. Essa intende costituire uno strumento utile per prendere coscienza della continuità o discontinuità tra le categorie concettuali e retorico-argomentative con cui pensiamo il conflitto bellico oggi e quelle con cui esso era pensato nell’antichità. Sarà possibile in tal modo rendersi conto se, quando ragioniamo sulla guerra, impostiamo i ragionamenti su di essa ‘parlando le parole’ o ‘venendone parlati’: cioè se utilizziamo il linguaggio avendo chiari i suoi presupposti e le sue implicazioni oppure semplicemente credendo che esso esprima la natura delle cose e rispecchi la realtà dei fatti, mentre magari stiamo soltanto inconsapevolmente partecipando a una tradizione retorica che la guerra, anziché ostacolarla, la favorisce.