Stato vaccinale e immunitario contro le malattie prevenibili da vaccino in un campione di operatori sanitari del Policlinico Universitario di Palermo
- Autori: E. Contrino, C. Costantino, V. Restivo, L. Amato, F. Tramuto, G. Calamusa, C.M. Maida, A. Casuccio, F. Vitale
- Anno di pubblicazione: 2019
- Tipologia: Abstract in atti di convegno pubblicato in rivista
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/387322
Abstract
Introduzione La vaccinazione degli operatori sanitari (OS) riduce il rischio delle infezioni professionali, previene la trasmissione nosocomiale e garantisce la continuità delle cure sanitarie durante le epidemie di malattie vaccinoprevenibili. Nonostante le raccomandazioni del Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019, la copertura vaccinale degli OS in Italia risulta molto bassa. Scopo dello studio è valutare lo stato vaccinale e immunitario degli OS del Policlinico Universitario di Palermo. Materiali e metodi Un questionario anonimo è stato somministrato online tra Settembre e Dicembre 2018 agli OS del Policlinico Universitario di Palermo. Il questionario era suddiviso nelle seguenti sezioni: dati socio-demografici, dati sull’attività lavorativa (mansione lavorativa, U.O. di appartenenza) e sull’anamnesi vaccinale e immunitaria relativa alle malattie vaccinoprevenibili. Tutte le analisi sono state condotte con un livello di significatività a due code (p < 0,005). Risultati Su un totale di 1.755 OS, 1.570 hanno risposto al questionario (89,4%) di cui il 52,4% di sesso femminile. L’età media era di 52 anni (DS ± 9,01), il 52,3% erano infermieri, assistenti sanitari e ostetriche, il 34,3% medici e il 13,5% altri tecnici sanitari. I livelli più alti di immunizzazione sono stati osservati negli OS più giovani (< 39 anni) contro morbillo (51,8% vs 45,4%; p ≥ 0,05); Varicella (60,9 % vs 49,7%; p < 0,001) ed Epatite B (89,3% vs 67,7%; p < 0,001). Le donne avevano livelli di immunizzazione più elevati contro Morbillo (50,8% vs 40,6%; p < 0,001), Parotite (44,5% vs 36,2%; p < 0,001) e Rosolia (53,1% vs 39 %) rispetto agli uominiIl personale che operava nelle unità a rischio (es. terapie intensive, chirurgie, neonatologie, etc.) ha mostrato livelli di immunizzazione significativamente più elevati contro Epatite B (76,8% vs 64,4%; p < 0.001) e Rosolia (49,2% vs 43,8%; p < 0,05) ed una copertura vaccinale significativamente inferiori contro l’influenza (19,8% VS 24,3%; p < 0,05); nonostante, quest’ultima abbia mostrato un trend in aumento dalla stagione 2015/2016 (8,5%) alla 2017/2018 (19,7%). Conclusioni I dati di copertura vaccinale ed immunitaria del campione in studio hanno evidenziato tassi ben al di sotto dei valori raccomandati dal PNPV, sebbene un miglioramento si sia osservato grazie all’introduzione della valutazione dello stato immunitario anti-rosolia in età fertile e della vaccinazione contro l’Epatite B nei soggetti nati dal 1979 in poi. Nello specifico, i dati confermano la maggiore percezione negli OS del rischio personale di contrarre le malattie vaccino-prevenibili (elevati livelli di immunizzazione contro l’HBV) e la bassa percezione del rischio di trasmettere le patologie vaccino-prevenibili ai propri pazienti (bassa copertura vaccinale contro influenza, DTP, MPRV).