Frutto di un «comune sentire»? Presunte «sopravvivenze» di culti demetriaci nel folklore mariano
- Autori: Buttitta, I.
- Anno di pubblicazione: 2018
- Tipologia: Capitolo o Saggio (Capitolo o saggio)
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/290899
Abstract
Sulla diffusione dei culti demetriaci largamente documentata da testimonianze materiali e, di converso, sulle attestazioni mitografiche di una antica relazione cultuale tra la Sicilia, il frumento e le dee Demetra e Core, si fondano le letture di certe pratiche e credenze cultuali mariane siciliane e, segnatamente, ennesi (stante le indicazioni geografiche desunte dai miti), come realtà culturali direttamente discese dal passato greco. Il tema delle continuità , dei sincretismi pagano-cristiani, segnatamente di quelli tra più o meno remote e definite divinità pre-cristiane e le Sante e i Santi, e le Madonne e i Cristi, tanto caro ai folkloristi d’ogni tempo e d’ogni tenore e, quale esotico attrattore, ai tanti contemporanei mercificatori del patrimonio immateriale, attraversa una vasta e sostenuta letteratura scientifica. Se è vero che tali questioni spesso non sono state affrontate con il necessario spirito critico è anche vero che i simboli rituali e i contesti festivi all’interno dei quali questi agiscono e significano in sistemica connessione sono nella storia e sono investiti da un continuo processo di de-semantizzazione e ri-semantizzazione e di de-funzionalizzazione e ri-funzionalizzazione. Prescindere da queste considerazioni finisce sicuramente col rendere ogni interpretazione della contemporaneità cultuale e festiva lacunosa e insoddisfacente e soprattutto non in grado di dar conto della ricchezza e complessità degli apparati simbolici, di quei significanti del rito di cui ogni storia ha ora occultato, ora menomato, ora arricchito, più raramente cancellato le forme, le funzioni e i significati più antichi.