Occupazione, profitto e capabilities in una professione tradizionalmente femminile
- Autori: Bartholini
- Anno di pubblicazione: 2021
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/515680
Abstract
Questo saggio si propone di fare una ricognizione degli studi che in Italia, a partire dagli anni Sessanta, hanno trattato il tema del Servizio sociale e della propria identità di genere. A tale scopo viene svolta una desk analysis e una literature review sul tema dei livelli occupazionali degli assistenti sociali che si incrocia inevitabilmente con quello del genere. Sotteso al tema occupazionale è quello ben più spinoso del posizionamento di ruolo negli organigrammi lavorativi dei professionisti e delle professioniste. La tematizzazione critica del gender mainstreaming come strategia di policy making interseca, infatti, il rapporto tra democrazia e potere, insieme alle ricadute e le implicazioni pratiche che si collegano al tema delle diseguaglianze del mercato globale del lavoro e nei contesti lavorativi. Il tentativo fatto è quello di evidenziare come il valore strategico del benessere collettivo passi necessariamente attraverso una professione tradizionalmente femminile esercitata mediante capabilities di genere di cui sono portatrici le assistenti sociali. E tale evidenza - numerica (l'80% dei social worker sono donne) e metodologica-procedurale (esercizio della cura, presa in carico, empatia ed strategie di empowerment della persona) - non consente ancora di affermare che la professione dell'assistente sociale sia un mestiere unisex.