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EMILIO BADALAMENTI

L'espansione delle specie legnose esotiche negli habitat naturali e seminaturali: un problema di gestione forestale attuale

  • Autori: Sitzia T.; Campagnaro T.; Badalamenti E.; Sala G.; La Mantia T.
  • Anno di pubblicazione: 2018
  • Tipologia: Poster pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/331058

Abstract

Le specie esotiche invasive si diffondono soprattutto in aree antropizzate, dove riescono ad occupare spazi lasciati liberi dalle specie autoctone e dalle comunità da esse edificate. In questi ultimi anni, tuttavia, numerose specie arboree ed arbustive esotiche si stanno diffondendo in Italia, oltre che in ambienti disturbati, anche in aree naturali e semi-naturali. È questo il caso dell’ailanto (Ailanthus altissima (Mill.) Swingle), una delle specie arboree esotiche invasive più diffuse e dannose negli ecosistemi forestali temperati e mediterranei di tutto il mondo. Dal punto di vista ecologico, l’ailanto mostra tutti i caratteri tipici delle specie pioniere arboree: rapido accrescimento iniziale, precoce raggiungimento della maturità sessuale, abbondante produzione di seme a facile dispersione anemocora. La sua straordinaria capacità di sopportare condizioni ambientali di intenso e frequente disturbo antropico, e di elevato stress abiotico, hanno reso l’ailanto una pianta simbolo di aree fortemente antropizzate e degradate (ambienti urbani e sub-urbani, aree estrattive, discariche, ecc.), dalla ristretta variabilità di condizioni stazionali e dal basso interesse naturalistico. Questa innegabile peculiarità ha probabilmente contribuito a sottostimare e trascurare la sua altrettanto elevata abilità di diffondersi e insediarsi in ecosistemi forestali naturali, dove altera significativamente le dinamiche del soprassuolo forestale, ne rende più difficile e onerosa la gestione, e minaccia direttamente anche specie e habitat meritevoli di essere conservati. Pur mostrando una certa difficoltà di ingresso all’interno di ecosistemi forestali poco disturbati e con limitata disponibilità di luce, l’ailanto possiede un’eccellente capacità di attendere, in condizioni sub-ottimali, il realizzarsi di condizioni favorevoli al suo progressivo e definitivo insediamento. L’improvvisa riduzione della copertura arborea dominante a seguito della caduta di alberi senescenti, o l’apertura di gap o buche, o incendi, sono situazioni in cui l’ailanto è generalmente molto competitivo rispetto a specie arboree eliofile quali aceri e frassini. Dopo essersi affermato nel sottobosco, l’ailanto può rapidamente raggiungere il piano dominante e innescare un progressivo ed inesorabile processo invasivo, rendendo molto difficile il ripristino delle condizioni che precedevano l'invasione e delle dinamiche evolutive naturali. In effetti, l’elemento distintivo più caratteristico dell’ailanto è la sua amplissima valenza ecologica, che gli ha consentito di invadere una vasta gamma di habitat, probabilmente superiore a qualsiasi altra specie legnosa esotica.