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CHARLIE BARNAO

Il gruppo di Portici. Il Meridione alle origini della sociologia italiana

Abstract

Questo articolo ha per oggetto la ricostruzione del primo periodo di vita del cosiddetto grup- po di Portici1. Mi riferisco a quel gruppo di studiosi che avevano la propria sede alla Facoltà di Agraria di Portici2, e che – nel periodo dall’immediato dopoguerra fino ai primi anni Sessanta – sono stati un punto di riferimento importante per gli studiosi italiani e per quelli stranieri in una serie di studi interdisciplinari nei campi dell’economia, della politica agraria, della botanica, dell’agronomia e della sociologia.3 Qualcuno li ha definiti un gruppo di amici, qualcun altro un gruppo di studiosi all’a- vanguardia; per altri ancora si trattava di un gruppo di folli. Per qualcuno, addirittura, erano un gruppo di collaboratori della C.I.A. Per noi e per tanti altri si è trattato di un gruppo di scienziati che, a vario titolo e da diversi approcci disciplinari e punti di vista, con il loro lavoro hanno gettato le basi della sociologia italiana. Mi occuperò di alcuni aspetti delle fasi iniziali della vita del gruppo riferita ai primi lavori di quegli studiosi che hanno seguito una prospettiva strettamente multidisciplinare4 . Cercherò, inoltre, di mettere in risalto anche alcuni aspetti legati alle relazioni quotidiane tra i membri del gruppo, in particolare tra i più giovani studiosi e il loro capo carismatico e maestro, Manlio Rossi-Doria.