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Rettorato

Decreto Ministeriale su assegnazione punti organico - nota informativa

21-feb-2025

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Care Colleghe, cari Colleghi,

 

è stato finalmente pubblicato dal MUR, con diversi mesi di ritardo rispetto alle previsioni, il decreto di attribuzione dei punti organico (P.O.) per il 2024. Il numero di P.O. che ciascun ateneo può utilizzare per la propria programmazione viene come sempre calcolato in base alla percentuale di quelli “liberati” dalle cessazioni dell’anno precedente (in questo caso, il 2023), in funzione del rapporto tra spese fisse di personale ed entrate da FFO e da contribuzione studentesca. Trattandosi di risorse del 2024, non ha trovato applicazione il limite del 75% del turnover previsto, per il corrente anno, dalla Legge Finanziaria 2025 e quindi il complesso degli atenei italiani ha ottenuto un valore complessivo di circa 1780 P.O., pari al corrispettivo delle cessazioni del 2023.

 

Per quanto detto prima, ad ogni ateneo è stato quindi attribuito un ammontare di P.O. variabile in funzione del rapporto tra spese fisse ed entrate sopra richiamato. Inoltre, per la prima volta, è stato introdotto un fattore penalizzante per gli atenei che non abbiano rispettato l’obbligo di chiamata del 20% di docenti dall’esterno (ex art. 18 comma 4 della L. 240/2010).

 

Con riferimento a entrambi gli indicatori, l’Università di Palermo ha ottenuto un eccellente risultato.

 

Il nostro rapporto tra spese fisse ed entrate ha subito infatti una piccola riduzione, passando dal 71,03% del 2023 al 70,87% attuale, che conferma l’ottimo stato di salute dei conti dell’Ateneo. Nel corso del 2023, infatti, nonostante le spese di personale siano molto cresciute a causa dell’incremento del personale docente (+9%) e TAB (+5%) e del consistente investimento sulle progressioni in entrambi i comparti, le entrate sono cresciute in modo ancora più rilevante, permettendo quindi di ridurre il suddetto rapporto.

 

Per la prima volta, inoltre, l’Ateneo ha centrato l’obiettivo di chiamata dall’esterno di almeno il 20% dei professori, che non solo ci ha permesso di accedere al cofinanziamento ministeriale dei professori di chiara fama o vincitori di progetti di rilevante importanza, ma ci ha anche evitato di subire la penalizzazione che, da quest’anno, viene applicata agli Atenei che non raggiungono tale percentuale. Questa penalizzazione, che attualmente è ancora molto limitata, ma che probabilmente diventerà più pesante nei prossimi anni, ha determinato una piccola redistribuzione di P.O. a favore degli atenei “virtuosi” come il nostro, che ha ulteriormente migliorato il nostro positivo risultato.

 

La percentuale di P.O. che ci è stata attribuita rispetto alle cessazioni del 2023, in conseguenza dei positivi risultati prima richiamati, è quindi cresciuta dall’82% dello scorso anno all’89%, per un totale di 34,18 P.O., di cui 2/3 provenienti dalle cessazioni dei docenti e 1/3 da quelle dei TAB.

 

Un importante dato che si evidenzia dalle tabelle allegate al Decreto ministeriale è che l’Università di Palermo è il terzo mega Ateneo per la percentuale di risorse acquisite dall’esterno per la copertura dei costi del personale docente. Tale risultato, ottenuto anche grazie a una partecipazione particolarmente efficace ai bandi PNRR, ci ha permesso di superare atenei collocati in un contesto economico ben più fiorente del nostro, tra cui Bologna, Padova, Torino e Milano.

 

Nelle prossime settimane si darà quindi avvio alla Programmazione dei docenti per il 2025, finora rinviata in attesa dell’assegnazione dei P.O.. L’Amministrazione ha quindi elaborato, sulla base delle linee di indirizzo formulate dal Rettore e dalla Prorettrice alla Qualità, Sviluppo e Rapporti con i Dipartimenti, una proposta di utilizzo dei P.O. disponibili, ispirata ancora una volta a un prudente ma lungimirante e ambizioso piano di sviluppo dell’Ateneo, che auspichiamo ci permetta di crescere ulteriormente nella capacità di acquisizione di risorse finanziarie, valorizzando al massimo gli indicatori rilevanti per il FFO e facendo crescere il numero degli studenti e la relativa contribuzione. Tale proposta, prima di essere presentata agli Organi di Governo per le valutazioni e deliberazioni di rispettiva competenza, sarà discussa nei prossimi giorni con i Direttori dei Dipartimenti, dei quali si acquisiranno suggerimenti e punti di vista competenti e informati sulle effettive esigenze di sviluppo delle Strutture da essi guidate e coordinate.

 

Vorrei concludere questa nota informativa con un richiamo a una favorevole congiuntura che, dopo il gravissimo taglio di risorse subito dal sistema universitario nel 2024, ci permette di guardare con ottimistica fiducia all’anno in corso. Nella Legge di Bilancio dello Stato 2025 è infatti previsto uno stanziamento di 9,367 miliardi di euro, 336 milioni di euro in più del 2024, che potrebbe portare ad un incremento di risorse sul FFO per UniPa di oltre 9 milioni di euro rispetto al 2024.

 

Nei giorni scorsi la Ministra dell’Università e della Ricerca ha rivendicato questo consistente investimento che, ove mantenuto fino all’effettiva assegnazione agli atenei, permetterebbe di recuperare gran parte del taglio del 2024. Il Rettore ha già posto all’interno della CRUI il tema della necessità di chiedere con forza al MUR di ricevere con immediatezza le risorse del 2025, per sottrarre l’attuale disponibilità a possibili assestamenti di bilancio in senso a noi sfavorevole e consentire agli atenei di portare avanti i propri investimenti con scelte prudenti e di largo respiro.

 

Nell’assicurare una tempestiva informazione sui futuri sviluppi di questi fondamentali temi,

 

Vi saluto con grande cordialità,

 

Enrico Napoli