MED/08 Anatomia Patologica
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Cenni Storici
1862 – Istituzione della Cattedra di Anatomia Patologica. L’anno 1862 rappresenta una tappa fondamentale per l’Anatomia Patologica come disciplina universitaria autonoma. Prima di quella data, l’insegnamento della disciplina veniva impartito congiuntamente a quello di Anatomia Normale. Inizialmente vennero utilizzati alcuni locali della Casa dei Padri Teatini, dove è ubicato il Palazzo dell’Università, oggi sede della Facoltà di Giurisprudenza in via Maqueda.
1872 – Grazie all’interessamento del Primo Ministro Agostino Depretis, in seguito alle pressanti sollecitazioni della Commissione nominata della Facoltà Medica, si ottenne lo stanziamento di £ 98.500 da destinare alla realizzazione di una nuova struttura, ubicata nei pressi di Porta Carini, che ospitasse le due Anatomie Normale e Patologica. I lavori furono iniziati nel 1877 e completati nel 1884. Gli Istituti Anatomici erano rappresentati da una elegante costruzione, composta da due edifici laterali riuniti da un corpo centrale, comprendente al primo piano l’anfiteatro anatomico. L’Anatomia Patologica ebbe sistemazione nell’edificio di sinistra.
1937 – Con l’inaugurazione del nuovo Policlinico Universitario, avviene il trasferimento dell’Istituto, dagli ormai vecchi ed inadeguati locali dei Bastioni di Porta Carini, nei più accoglienti e moderni locali di via del Vespro, attualmente sede della Sezione di Anatomia Patologica.
Linee storiche di studio e ricerca
Numerose ed eterogenee sono state le tematiche di ricerca affrontate dalla Scuola di Anatomia Patologica Palermitana.
Risale al 1560 la pubblicazione di Gianfilippo Ingrassia, in materia teratologica, di un “Trattato assai bello e utile di due mostri nati a Palermo in tempi diversi, ove per due lettere, l’una volgare, l’altra latina si determinano molte necessarie questioni appartenenti ad essi mostri”.
Nella prima metà del XIX secolo viene realizzata da Giovanni Gorgone, direttore del Gabinetto di Anatomia Patologica, una delle opere di maggiore impegno e rilievo dottrinale: il Trattato di Anatomia Descrittiva, che rappresenta una vero e proprio trattato di Anatomia Patologica per il taglio anatomo-clinico che lo stesso autore volle dargli, con la valorizzazione delle correlazioni esistenti tra alterazioni anatomiche d’organo e sintomatologia clinica.
Nel periodo 1860-1870, Corrado Tommasi Crudeli conduce importanti studi sull’agente responsabile della malaria, sulla propagazione del colera asiatico e sulla difterite.
Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, Antonio Dionisi, allievo prediletto di E. Marchiafava, si dedica allo studio della malaria ed, in particolare, alle variazioni numeriche degli elementi figurati del sangue ed alla diversità del loro comportamento nelle febbri estivo-autunnali e primaverili. Sono di quegli anni gli studi condotti sulla patogenesi della broncopolmonite, sui tumori primitivi del peritoneo, sulla cistite ed uretrite cistica e sulla classificazione patogenetica degli itteri.
Negli anni 1923-1925, Alberto Pepere apporta un considerevole contributo scientifico alla disciplina con le sue ricerche sulla patologia delle ghiandole a secrezione interna e sulle neoplasie primitive del fegato. Nello stesso periodo, Bindo De Vecchi si occupa dei rilievi statistici sulla frequenza e sulla distribuzione del carcinoma dell’apparato gastro-enterico e dei sarcomi, nonché dello studio della enterite amebica e del cuore da gozzo.
Negli anni ‘30, Ugo Soli dedica gran parte della sua attività scientifica allo studio della patologia sperimentale, con particolare riferimento alle alterazioni del timo ed alla loro influenza sul ricambio del calcio e del fosforo nello scheletro e sulla fisiopatologia delle gonadi maschili
Nel periodo 1932-1935, Armando Businco conduce interessantissimi studi sulla patologia polmonare, sulle alterazioni anatomo-cliniche da Brucella e sul comportamento del reticolo epato-splenico in corso di leishmaniosi.
Negli anni ‘40, Filippo Guccione Parlavecchio si dedica allo studio degli aneurismi delle coronarie, dei tumori vascolari, delle neoplasie della mammella, lasciando un notevole contributo, in Patologia Sperimentale, sulle endocarditi e miocarditi settiche, sulle infezioni tifose e sulle alterazioni del sistema reticolo endoteliale.
Nella seconda metà degli anni ‘50, Giuseppe Musotto si occupa di ricerche sulla glomerulonefrite sperimentale, sulle modificazioni anatomiche delle ghiandole salivari nel tifo addominale e sull’evoluzione della meningite tubercolare nei soggetti trattati con streptomicina.
Pregevole ed elevato è il contributo scientifico fornito da Paolo Craxì, al quale è intitolata la Sezione di Anatomia Patologica. La sua attività prende avvio, negli anni ’60, dagli studi sui tumori rari delle ossa, del pancreas, del tessuto cromaffine e delle meningi. Tra le più importanti produzioni scientifiche si annoverano gli studi sulla patologia dell’interstizio e sulle glomerulonefriti acute.
Negli anni ’80 - ’90, Giuseppe Campesi si occupa delle modificazioni evolutive delle cisti idatidee, dei tumori dell’apparato genitale femminile, dei tumori rari epatici e polmonari, della amebiasi e della toxoplasmosi polmonare, delle linfoadenopatie rare e della caratterizzazione delle neoplasie con l’impiego di nuovi mezzi di indagine.
Alcune delle tematiche di ricerca attuali
Le neoplasie mieloidi croniche.
I linfomi splenici.
Ruolo del microambiente nel midollo osseo.
Celiachia e “Gluten Sensitivity”.
Laboratori attivi nell'ambito del settore
- Servizio di Anatomia Patologica - Laboratorio aziendale di istopatologia e citopatologia diagnostica (Responsabile: Prof. Federico Aragona).
- Laboratorio AIRC di Immunologia dei Tumori (Responsabile: Dott. Claudio Tripodo)
Scuola di specializzazione in Anatomia Patologica
Direttore: Prof.ssa Ada Maria Florena
Obiettivi formativi specifici
- Acquisizione di conoscenze approfondite di anatomia patologica sistematica, di tecnica e diagnostica delle autopsie, delle basi teorico pratiche dell'istochimica e dell'immunoistochimica, della patologia ultrastrutturale, della citopatologia diagnostica, compresa la citologia aspirativa con ago sottile, e della biologia molecolare applicata alla diagnostica.
- Maturazione di completa capacità di diagnostica morfologica delle alterazioni cellulari, dei tessuti e degli organi, e della valutazione patogenetica ed epicritica di esse anche in rapporto al trattamento terapeutico.
- Acquisizione degli elementi fondamentali utili alla valutazione, anche epicritica, delle correlazioni anatomo-cliniche delle principali patologie subspecialistiche quali neuropatologia, patologia cardiovascolare, dermatopatologia, ematopatologia, nefrouropatologia, ginecopatologia, patologia pediatrica, patologia ossea e dei tessuti molli, patologia gastroenterologica, endocrinopatologia, patologia respiratoria, la patologia oncologica e tutto quanto concerne la diagnostica morfologica relativa a cellule, tessuti ed organi.
- Acquisizione di esperienza di monitoraggio morfologico dei trapianti d'organo. L'apprendimento di competenze necessarie per l'organizzazione e la gestione del settorato e dei laboratori di diagnostica istopatologica, di citopatologia diagnostica, di istochimica ed immunoistochimica, di patologia ultrastrutturale e di biologia molecolare applicata alla istocitopatologia, ivi compresi la sicurezza nel posto di lavoro e lo smaltimento dei residui biologici e chimici.