Cos'è il plagio e come riconoscerlo
- Attribuire a se stessi le idee, le parole, le ricerche, le immagini o le scoperte di un’altra persona omettendo di citare la fonte originaria (in forma manoscritta, stampata o elettronica) da cui si trae il contenuto del proprio elaborato / tesi / presentazione
- Usare le idee di altri autori omettendo citazioni e fonti
- Citare in maniera incompleta o errata
- Tradurre in italiano testi apparsi in altre lingue senza citare l’autore o la fonte
- Fare “taglia e incolla” da Internet mescolando le risorse online
- Riportare il contenuto di un proprio lavoro precedentemente presentato (auto-plagio) senza mostrare i riferimenti del lavoro stesso
- Rielaborare in maniera scorretta un testo
- non citare la fonte quando si parafrasa un testo
- mutare il significato di un testo
- Inserire, citare o rielaborare materiali non rispettando i limiti previsti dalla normativa o in assenza di autorizzazione dell’autore
- Commissionare il proprio lavoro a qualcuno o ad una agenzia specializzata
- Esempi di plagio, citazioni bibliografiche e bibliografia
- Tutti coloro che elaborano un testo
- Studenti, laureandi o laureati: nella presentazione di elaborati e tesi
- Personale docente, dottorandi o dottori di ricerca, specializzandi o specializzati, assegnisti, borsisti etc. : nei lavori di ricerca
È usuale che i membri della comunità accademica confrontino le proprie idee e i propri lavori con quelli di altri autori della ricerca. Le interpretazioni di un autore, le sue idee e le parole scelte per esprimerle non sono proprietà di chi legge, ma di colui che le ha elaborate e scritte: per questa ragione sono protette dalla legge e devono essere riconosciute quando le si “prende in prestito”. Lo stesso avviene per quel che riguarda le nostre idee, interpretazioni e parole: è necessario che siano protette. Riconoscere la paternità di un lavoro riguarda l’onestà intellettuale nei confronti di se stessi e degli altri verso i quali siamo debitori.
A qualunque livello accademico ci si trovi (studente/ricercatore/docente etc.) è necessario assicurarsi che il proprio lavoro sia originale e che siano correttamente citate le fonti cartacee o digitali/online di cui si è fatto uso. È utile imparare dall’inizio delle propria carriera universitaria (già da studenti) ad evitare il plagio e a fare uso con sicurezza degli strumenti citazionali: non solo perché il proprio lavoro manifesti lo studio che lo precede e lo sostiene ma anche perché presentato al meglio esso risulterà maggiormente valorizzato.
In fase di studio e di ricerca accademica (redazione di tesi ed elaborati e svolgimento delle prove di esame), fare un uso corretto delle fonti utilizzate richiede consapevolezza dell’importanza del riconoscimento della proprietà intellettuale. A tal fine è utile che il corpo docente trasmetta l’importanza dell’attribuzione corretta del prodotto di ricerca e l’uso delle regole citazionali.
- Plagio involontario: riguarda i casi in cui si ha poca conoscenza delle regole citazionali o quelli in cui non è facile recuperare i dati bibliografici di una fonte (spesso quando provengono da Internet)
- Plagio intenzionale: riguarda i casi in cui il proprio elaborato è frutto di un opera di mescolanza di brani recuperati da più fonti (ciò avviene ad esempio con il taglia/incolla); talvolta non si è precisi sui confini della citazione
La responsabilità è del singolo sia nel caso in cui si tratti di negligenza che di scelta intenzionale o di omissione.
Spesso è il desiderio di raggiungere buoni risultati con minor fatica possibile.
Il plagio è un reato (legge n. 475/1925 modificata nel 1999) e riguarda l’appropriazione (senza diritto e senza rielaborazione personale) di qualcosa di appartenente ad altra persona (idee, parole, ricerche, immagini o scoperte).
Omettere la fonte consultata inganna il lettore, incoraggiandolo a ritenere che le idee espresse siano di proprietà di chi scrive.
PUNIZIONI/ SANZIONI
Oltre ad essere distruttivo legalmente e corrosivo moralmente è ritenuto una cattiva condotta ed a livello accademico ha conseguenze negative in termini di perdita di buona reputazione oltre che di sanzioni.
Per evitare forme di plagio e per non essere accusati di condotta disonesta e cattiva nella redazione di tesi, elaborati, prodotti etc. è necessario essere informati adeguatamente nel riconoscere il proprio rischio ed eventualmente il proprio errore di plagio.
Perché studente e ricercatore siano consapevoli, è compito dell’Università offrire strumenti di orientamento e di indirizzo.