Database citazionali
Il numero di citazioni ricevute dalle pubblicazioni si calcola nei database citazionali, repertori di citazioni (citation indexes) che, a partire da un dato articolo scientifico, permettono di recuperare e conteggiare tutte le citazioni che ha ricevuto nei riferimenti bibliografici degli articoli pubblicati in un gruppo selezionato di riviste accademiche internazionali. Sempre attraverso questi strumenti di valutazione basati sull'analisi delle citazioni vengono costruiti gli indicatori bibliometrici più utilizzati per valutare l'impatto di riviste e autori: Impact Factor (IF) e H-Index.
Qui di seguito sono descritti i principali strumenti di valutazione basati sull’analisi delle citazioni (in ordine alfabetico):
Google Scholar <http://scholar.google.it/> (motore di ricerca ad accesso libero)
Google Scholar è lo strumento ideato da Google per la ricerca delle pubblicazioni accademiche in rete. Con le stesse modalità del noto motore per parola, indicizza letteratura scientifica a partire dagli anni ’70, cerca e recupera in rete una grande varietà di documenti di ambito scientifico (articoli di case editrici accademiche, saggi, pubblicazioni “peer-reviewed”, tesi, libri, preprint, abstract e rapporti tecnici, database di studi non ancora pubblicati, università e altre organizzazioni accademiche). I materiali recuperabili afferiscono a tutti gli ambiti del sapere e provengono da editori scientifici, università, archivi di preprint; Google Scholar permette la ricerca per citazioni e, consente l’accesso al full-text, dove disponibile.
Google ha anche sviluppato un prodotto che intende proporsi come fonte per il conteggio delle citazioni alternativa a Web of Science e a Scopus; a differenza di questi due database, Google scholar è ad accesso gratuito. Permette di effettuare l'analisi citazionale degli autori e delle relative pubblicazioni e di calcolare l'H-Index con l'ausilio di specifici strumenti gratuiti che sono in grado di interrogare gli archivi bibliografici presenti su Google Scholar ed elaborarne le informazioni (Publish or Perish, QuadSearch - MetaSearch Engine, scHolar INDEX per citarne qualcuno). Bisogna, tuttavia, rilevare, che Google Scholar non presenta ancora un livello di attendibilità e affinamento dei dati sufficiente a competere con gli altri indici citazionali per scopi ufficiali di valutazione della qualità della ricerca, pertanto le agenzie nazionali di valutazione non lo prendono attualmente in considerazione per tali scopi.
OpenAlex <https://openalex.org/> (database citazionale ad accesso libero)
OpenAlex è un catalogo gratuito e aperto del sistema di ricerca globale. Prende il nome dall'antica Biblioteca di Alessandria ed è realizzato dall'organizzazione no-profit OurResearch, la stessa che ha creato UnPaywall.
OpenAlex è un catalogo di prodotti accademici (articoli di ricerca, set di dati, libri e tesi di laurea, ecc.). Inoltre OpenAlex tiene traccia delle connessioni tra questi lavori (Priem, J., Piwowar, H., & Orr, R. (2022). OpenAlex: A fully-open index of scholarly works, authors, venues, institutions, and concepts. ArXiv. https://arxiv.org/abs/2205.01833), trovando associazioni attraverso riviste, autori, affiliazioni istituzionali, citazioni, concetti e finanziatori.
Questo tipo di dati rappresenta una risorsa preziosa per istituzioni, ricercatori, governi, editori, finanziatori e chiunque altro sia interessato alla ricerca globale e alla comunicazione accademica. Utilizzando il sito Web, chiunque può iniziare subito a esplorare i dati per conoscere ogni genere di cose, dai singoli articoli alle tendenze della ricerca globale. Infatti i dati in OpenAlex sono liberamente disponibili con licenza CC0 ed è possibile effettuare il download dell'intero dataset o utilizzare le API per effettuare delle estrazioni; anche il codice sorgente di OpenAlex è open source.
OpenAlex indicizza più di 250 milioni di lavori accademici da 250.000 fonti, coprendo anche l'ambito delle scienze umane, pubblicazioni in lingue diverse dall'inglese e paesi dell'emisfero sud. Inoltre censisce 90 milioni di profili autore disambiguati e di 100.000 istituzioni; tutti i dati sono arricchiti da informazioni sugli argomenti trattati, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, il numero di citazioni e molto altro.
OpenCitations <https://opencitations.net/> (database citazionale ad accesso libero)
OpenCitations è una infrastruttura open science indipendente e no profit dedicata alla pubblicazione di dati citazionali e bibliografici aperti attraverso l'adozione di tecnologie del web semantico. Comprende Open Citation Index, un indice bibliografico di citazioni tra pubblicazioni (di varia natura) creato a partire da diverse sorgenti bibliografiche, in cui le citazioni sono trattate come entità di primo livello, caratterizzate da metadati descrittivi e identificate da un Open Citation Identifier (OCI, https://identifiers.org/oci) e Open Citations Meta, un database che conserva e mette a disposizione metadati bibliografici (titolo, tipo, sede editoriale, volume, fascicolo, pagine, data di pubblicazione, identificativi, autori, curatori, editori) per tutte le pubblicazioni coinvolte nell’OpenCitations Index; ogni entità in OpenCitations Meta è associata ad un identificativo interno persistente chiamato OpenCitations Meta Identifier (OMID, https://identifiers.org/omid).
I dati di OpenCitations alimentano anche l'OpenAIRE GRAPH e possono essere utilizzati in vari ambiti, grazie al fatto che sono disseminati con licenza CC0 e che garantiscono l'interoperabilità mediante le API REST che restituiscono i risultati in due formati, CSV and JSON. Sono disponibilei anche SPARQL EndPoints e una interfaccia di ricerca da browser.
Scopus <http://www.scopus.com/home.url> (database a pagamento; accesso riservato agli utenti Unipa)
Prodotto e pubblicato da Elsevier, Scopus è una banca dati bibliografica di ampia copertura internazionale che da diversi anni è impiegata come fonte di riferimento per il calcolo delle citazioni in aggiunta o in alternativa agli indici di Web of Science. Come WoS, anche Scopus è un database citazionale a pagamento che permette di effettuare l'analisi citazionale della produzione scientifica degli autori, e di calcolare l'H-Index di un singolo autore, identificato univocamente nel database tramite uno specifico codice di disambiguazione (Scopus ID).
Web of science <http://webofknowledge.com/> (database a pagamento; accesso riservato agli utenti Unipa)
Prodotta dall'Institute of Scientific Information (ISI) e tradizionalmente pubblicata da Thomson Reuters, la banca dati WoS (di recente rilevata da Clarivate Analytics) è un servizio multidisciplinare che, attraverso l'accesso ai dati di differenti archivi elettronici, indicizza i metadati e i contenuti di migliaia di riviste scientifiche selezionate sulla base della rispondenza a determinati attributi che ne garantiscono l'integrità e l'autorevolezza nell'ambito disciplinare di riferimento: impatto, influenza, puntualità, revisione tra pari, distribuzione internazionale.
Il servizio WoS, inoltre, permette di restituire informazioni sulle citazioni ricevute dagli articoli pubblicati, anche sotto forma di indici citazionali dei contributi degli autori, cioè di sapere quante volte il lavoro di un autore è stato citato (citation index), e di calcolare l'H-Index di ciascun autore, che viene identificato univocamente nel database tramite uno specifico codice di disambiguazione (Researcher ID).
WoS comprende le sezioni / database specifici: Science Citation Index (SCI), Social Sciences Citation Index (SSCI), Arts and Humanities Citation Index (AHCI). Esiste un altro database, distinto e separato dai precedenti, denominato Emerging Sources Citation Index (ESCI), a carattere multidisciplinare, in cui sono raggruppati periodici la cui pubblicazione risponde ai criteri validi per la procedura di selezione delle riviste in WoS (e cioè: essere peer reviewed, seguire buone pratiche e un codice di condotta etico per la pubblicazione, rispettare alcuni requisiti tecnici, disporre di informazione bibliografica in lingua inglese, essere raccomandati da accademici che usano Web of Science), ma che non sono ancora stati inclusi nella Core Collection.
I Journal citation reports (JCR) <http://webofknowledge.com/JCR> (database a pagamento, derivato da Wos; accesso riservato agli utenti Unipa) sono uno strumento fondamentale per la valutazione e la comparazione delle riviste scientifiche in tutto il mondo, basato sull'analisi delle citazioni. JCR è disponibile in due edizioni: Science edition, che contiene i dati di migliaia di riviste in ambito STM (discipline scientifiche tecniche e mediche) e Social sciences edition, che contiene i dati di migliaia di riviste nell'ambito SSH (discipline di scienze sociali e umanistiche). JCR consente di elaborare diverse misure di impatto, tra cui: Impact factor - Immediacy index - Cited Half life.