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Comunicazione Istituzionale

Newsletter dell'Università degli studi di Palermo (disattivata nel 2018)

News n.03 del 14 gennaio 2011

In questo numero:

IN PRIMO PIANO

  • I voti augurali del rettore Lagalla per l’anno 2011

NOVITÀ UNIPA

  • Dispersi e ritrovati. Ricerca sugli studenti che hanno abbandonato l’università di Palermo
  • Master di II livello “Viaggi internazionali e tutela della salute”
  • Consorzio Interuniversitario IUL, Corso di perfezionamento per Orientatori Familiari

BANDI – CONCORSI – OPPORTUNITA’

  • Premio di Poesia Inves
  • Unimode avviso di mobilità per il personale tecnico amministrativo
  • Scuola Normale Superiore di Pisa, selezione per assegno di ricerca
  • L’Istituto Universitario Europeo seleziona due insegnanti di Storia
  • Uniroma, avviso di mobilità per due unità categoria C
  • Assegni di ricerca alla Normale Superiore di Pisa
  • Gestione e rendicontazione dei Progetti Europei

INCONTRI, CONFERENZE, CONVEGNI, SPETTACOLI

  • A villa Zito si presenta il terzo numero di CongiunturaRes | Analisi e Previsioni
  • Presentazione del volume “Altri sé”
  • Ciclo di seminari di tipo laboratoriale su: "Civiltà e culture antiche e medievali. Un percorso di lingue e letterature comparate"

L'ECO DELLA STAMPA

  • La riforma non è ancora al riparo dai suoi nemici. Intervista al presidente della Crui Enrico Decleva
  • Università: Appello Codacons a Napolitano, abolire il numero chiuso
  • Udc, il rettore Recca lascia il coordinamento regionale. "Totale impegno per la crescita dell'Università di Catania"

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IN PRIMO PIANO
1. I voti augurali del rettore Lagalla per l’anno 2011
Lagalla RobertoCari Colleghi ed Amici,
con l’inizio del nuovo anno desidero indirizzare a Voi e alle Vostre famiglie i migliori e più sinceri auguri, sperando che i prossimi mesi possano essere forieri, per tutti, di collegiali e personali soddisfazioni.
Contestualmente, mi è gradito renderVi comunicazione in ordine ai principali accadimenti che hanno interessato la nostra comunità accademica,  tra la fine del 2010 e l’inizio di questo 2011.
• Bilancio, situazione finanziaria e contratto di lavoro del personale tecnico-amministrativo
In primo luogo, accludo alla presente nota il comunicato (allegato 1), concernente il conto previsionale 2011 e la complessiva situazione di bilancio, presentato in occasione della conferenza stampa svoltasi, allo Steri, il 5 gennaio u.s. Al riguardo, mi limito semplicemente a rivolgere un ringraziamento a quanti – organi di governo e di controllo, docenti, studenti, personale tecnico-amministrativo e uffici competenti – hanno compreso l’estrema criticità della situazione economico-finanziaria e si sono proficuamente adoperati per assecondare la rigorosa politica di regolazione della spesa che non potrà che essere ulteriormente confermata per il futuro, anche in ragione delle costanti ed inquietanti decurtazioni del FFO trasferito dal MIUR (circa 20 milioni tra 2010 e 2011).
Un particolare apprezzamento sento di rivolgere alle parti sindacali che, in rappresentanza dei lavoratori, hanno accettato di sottoscrivere il nuovo contratto integrativo senza alcun onere aggiuntivo per l’Amministrazione e con l’introduzione di innovative modalità di gestione flessibile dell’orario di servizio e di valutazione del personale.
• Politica dipartimentale e trasferimento delle risorse ai CSG di Facoltà e ai Dipartimenti.
Particolare soddisfazione deriva dal consumato processo di aggregazione dipartimentale, conclusosi, entro i termini previsti, con la definitiva attivazione e/o conferma di 33 dipartimenti contro gli 83  esistenti al 31/12/2008.
La procedura dovrà ulteriormente perfezionarsi attraverso l’emanazione di linee-guida che possano regolare, con giudizio, ogni non risolta fattispecie relativa a modalità e criteri di assegnazione di spazi e dotazioni librarie, nonché a formulare indicazioni e raccomandazioni per il più razionale impiego del personale e per la auspicabile concentrazione dei laboratori,  migliorandone le condizioni di fruibilità, efficienza ed economicità.
L’avvenuta approvazione del bilancio potrà assicurare la regolarità dei trasferimenti (compatibilmente con la situazione di cassa, volta per volta esistente) delle risorse finanziarie destinate al funzionamento dei Centri Servizi di Facoltà e agli stessi Dipartimenti.
Nell’E.F. 2011, queste ultime non saranno soggette a vincoli di impegno (come avvenuto nell’anno 2010) e, in bilancio, si prevede un’attribuzione pari al 95 per cento di quella dell’anno precedente (considerata per intero), maggiorata di un ulteriore 20 per cento dell’aggiudicazione nominale 2010, da destinare preferibilmente a straordinari interventi di adeguamento  e razionalizzazione organizzativa delle strutture dipartimentali a seguito del cennato processo di aggregazione, anche in considerazione della maggiore decurtazione prevista per il 2012.
• Politica della ricerca e informazioni sul personale ad essa afferente
I penalizzanti risultati che provengono dall’ultima valutazione ministeriale, relativa ai criteri posti alla base dell’assegnazione della quota premiale del FFO, derivano, in larga misura, dall’inadeguato posizionamento dell’Ateneo in seno al CIVR 2001/2003 e alla limitata partecipazione dei nostri gruppi di ricerca a progetti europei e FIRB.
È di tutta evidenza che occorre incrementare la partecipazione a progetti di ricerca scientifica in ambito nazionale ed internazionale e, al riguardo, entro l’anno corrente, dovranno essere messi allo studio provvedimenti atti a stimolare un più diffuso impegno  dei giovani (dottorandi e assegnisti) e ad orientare progressivamente le risorse del bilancio universitario, destinate alla ricerca, alla valorizzazione dei gruppi che partecipano, conseguendo giudizi di idoneità, a progetti riconosciuti utili ai fini della determinazione premiale del FFO.
Intanto, nell’anno 2011, sarà saldato l’intero importo del cosiddetto fondo ex 60 per cento (anno 2008), comprensivo della quota vincolata e non erogata nel corso del 2010.
A conclusione dello stesso anno, sono stati pubblicati i bandi relativi ai concorsi per 90 posti di ricercatore universitario a tempo indeterminato, assegnati sulla base di nuovi criteri, fissati dal Senato Accademico, che, per la prima volta, hanno tenuto conto sia delle effettive esigenze didattiche dei corsi di laurea che del peso scientifico dei SSD richiedenti.
Inoltre, è noto che, dal corrente mese di Gennaio, saranno immessi in servizio i dottorandi  che hanno superato le prove di ammissione a fine 2010.
Anche con riferimento ai dottorati di ricerca, si rendono - necessari per migliorare la performance soggetta a valutazione ministeriale - interventi finalizzati alla loro integrazione tematica, alla costituzione delle scuole di dottorato, all’obbligo di completamento all’estero della formazione degli allievi.
Nel corso del corrente anno è  previsto, poi,  lo svolgimento delle selezioni per l’attribuzione di nuovi assegni di ricerca, in numero orientativamente variabile tra 90 e 100 (sulla base delle effettive disponibilità di bilancio).
Si è altresì concluso il processo di valutazione dei ricercatori attivi: i relativi risultati sono sinotticamente riportati nell’allegato 2 (a, b) alla presente nota. Suscita non poca perplessità il cospicuo numero di assegnisti di ricerca classificati non attivi (ancorchè il campione comprenda gli assegnisti del primo anno) e, al riguardo, dovranno essere convenuti sistemi di più stringente valutazione periodica, anche ai fini dell’eventuale conferma biennale.
• Altri interventi
Altri interventi significativi - sui quali, durante il nuovo anno, dovrà concentrarsi l’attenzione politica, amministrativa e gestionale di tutti noi -  riguardano:
- la razionalizzazione dell’offerta formativa, sulla base delle previsioni del D.M. 17 del 22/9/2010, assicurando ai ricercatori (che opteranno per l’attività didattica) un carico di insegnamento più limitato, rispetto ai professori, per non pregiudicarne il prevalente impegno nella ricerca;
- la valutazione sperimentale del regolamento riguardante il cosiddetto “docente attivo”;
- l’applicazione del codice etico, recentemente varato dagli organi di governo;
- lo sviluppo dei già avviati processi di internazionalizzazione dell’Ateneo, con particolare riferimento alla promozione di iniziative aventi ricadute virtuose sugli indicatori di valutazione (dottorati e corsi di laurea internazionali, reclutamento di studenti stranieri, cicli di lezione in lingua inglese);
- il potenziamento del centro linguistico di Ateneo (CLA) e l’insediamento dell’area linguistica nel complesso di S. Antonino, prossimo alla consegna dei lavori;
- l’avvio dei lavori di ristrutturazione del Policlinico universitario (mutuo ex 100 miliardi/lire);
- l’ulteriore miglioramento dei servizi agli studenti, con particolare riguardo all’automazione delle loro carriere e alla realizzazione di sale studio aperte fino a tarda sera (unitamente alle principali biblioteche);
- la promozione del sistema museale di Ateneo;
- la revisione dei rapporti dell’Ateneo con la CRUI nell’ambito della quale non appaiono risolte le criticità connesse alla paritaria e compiuta rappresentatività politica degli Atenei.
• Legge di riforma del sistema universitario
In ultimo e non da ultimo, una speciale menzione meritano gli adempimenti obbligatori derivanti, primariamente in materia statutaria, dalla recente approvazione della legge di riforma del sistema universitario. Sarà necessario perseguire scelte largamente condivise, assicurando rappresentatività, circolarità della comunicazione e diffusa soggettualità, al fine di tutelare, in primo luogo, l’autonomia dell’istituzione e di garantire coerenza con il già avviato processo di aggregazione delle strutture accademiche, anche alla luce delle sopravvenute disposizioni legislative.
Confido, al riguardo, nel contributo maturo e responsabile di tutti e di ciascuno, pur nella persistente validità delle riserve che l’Ateneo, in documenti ufficiali, ha manifestato nei confronti della normativa recentemente approvata: preoccupazioni autorevolmente rappresentate dal Presidente della Repubblica in fase di promulgazione della stessa legge.
L’odierna occasione mi è anche propizia per invitare tutti a garantire il regolare svolgimento dell’attività didattica programmata per il secondo semestre: ferme restando le iniziative che potranno essere legittimamente assunte per esternare dissenso rispetto a vicende normativamente non risolte, è di tutta evidenza il prevalente valore dell’impegno sociale e civile che l’istituzione universitaria assume nei confronti degli studenti e delle loro famiglie.
Infine, mi sia consentito un sincero ringraziamento a tutti Voi per avere compreso, ciascuno nel proprio ruolo, l’asperità del momento e per avere accettato di percorrere, insieme, la strada dell’inevitabile cambiamento, ancora lunga, difficile e tortuosa ma finalmente supportata da generale consapevolezza e collegiale disponibilità.
Auguri di cuore per il nuovo anno!
Allegato

NOVITÀ UNIPA
1. Dispersi e ritrovati. Ricerca sugli studenti che hanno abbandonato l’università di Palermo
Servizio civile volontarieLe volontarie del progetto di Servizio civile 2010 su “I giovani e l’abbandono universitario. Percorsi educativi a rischio nella Sicilia occidentale”, al fine di completare la ricerca sulla dispersione universitaria iniziata nel Marzo 2010, cercano ex studenti dell’Ateneo palermitano disposti a discutere e confrontarsi sulla propria esperienza universitaria. La ricerca consentirà all’Ateneo di intervenire in maniera mirata ed efficace al fine di ridurre il fenomeno dell’abbandono.
Chi fosse interessato a dare il proprio contributo potrà contattare le volontarie inviando una E-mail all’indirizzo scn2010@virgilio.it oppure chiamando in orario anti-meridiano il numero telefonico  091/427391  o, ancora, iscrivendosi al gruppo di discussione “Dispersi e ritrovati nell’Università di Palermo” su Facebook. I dati raccolti verranno trattati ed elaborati nel pieno rispetto della legge sulla privacy.
A partire da martedì 18 gennaio 2011, fino alla fine del mese di gennaio, e per tutto quello di febbraio, le volontarie accoglieranno gli interessati nell'area prospiciente le Segreterie studenti durante gli orari di apertura.

2. Master di II livello “Viaggi internazionali e tutela della salute”
Il training post laurea è l’obiettivo maggiore che il master di secondo livello su “Viaggi internazionali e tutela della salute” intende raggiungere per costruire la capacità di operare in Paesi poveri e progettare piani di azione per uno sviluppo sostenibile delle risorse umane promuovendo l’eccellenza dell’apprendimento dell’insegnamento della Sanità Pubblica, soprattutto per gli operatori locali. In ogni caso le competenze acquisite consentiranno la conoscenza della prevenzione e del trattamento delle più importanti patologie globali e dei fattori culturali, economici e sociali che ne impediscono l’eradicazione anche nei Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA), dove aumentano sempre di più le popolazioni di immigrati.
Il Master, della durata di un anno accademico è destinato a Operatori sanitari (medici, biologi, infermieri, farmacisti) in possesso di una laurea del vecchio ordinamento o titolari del  nuovo diploma universitario di primo livello della Facoltà di Medicina e Chirurgia; Laureati in Scienze Biologiche; Laureati in Farmacia. Per laureati stranieri: certificato della rappresentanza diplomatica italiana all’estero (Dichiarazione di valore), Diploma universitario in Scienza Infermieristiche; Diploma universitario d’Ostetrica; Diploma universitario di Tecnico di Laboratorio, Diploma d’Infermiere Professionale, purchè in possesso del diploma di maturità quinquennale e iscritto al relativo Collegio Professionale.
L’ammissione al Corso è riservata ai laureati e a chi è in possesso del diploma universitario in: qualsiasi laurea o diploma universitario dell’area sanitaria stabilite dal Consiglio dei docenti. L’iscrizione è riservata a massimo n. 15 allievi. Gli ammessi sono tenuti a pagare una quota di iscrizione di 1.700 euro, tale quota verrà versata in due rate.
Info: Segreteria del Master: tel. 091/6552981 – E-mail: affronti@unipa.it

3. Consorzio Interuniversitario IUL - Corso di perfezionamento per Orientatori Familiari
Fino a giovedì 26 gennaio è possibile effettuare l’iscrizione alla terza edizione del Corso universitario di perfezionamento “Orientatori Familiari (Livello base)”, scrivendo a segreteria@iuline.it In quanto è organizzato da un consorzio interuniversitario riconosciuto dal MIUR, il corso dà diritto da 1 a 3 punti nelle graduatorie per gli incarichi di insegnamento, a seconda della classe di insegnamento.
L’Italian University Line – IUL è un consorzio interuniversitario costituito dall’INDIRE-ANSAS (agenzia del MIUR) e dalle università di Palermo, Roma - LUMSA, Macerata, Firenze e Milano -Bicocca.
“Il Corso ha come obiettivo la formazione – dichiara il direttore Giuseppe Zanniello - sia dal punto di vista contenutistico che metodologico, di Orientatori Familiari attraverso l’acquisizione di competenze e di capacità relazionali necessarie per contribuire alla realizzazione di corsi di Orientamento Familiare e per intervenire efficacemente nell’ambito familiare migliorando le relazioni educative e interpersonali”.
Info: www.iuline.it

BANDI – CONCORSI – OPPORTUNITA’
1. Premio di Poesia Inves
Studenti laureatiL’associazione culturale “Investimento e sviluppo” bandisce un concorso nazionale di poesia riservato ai giovani di età sino ai 30 anni. Il premio è patrocinato dal Ministro della Giustizia Angelino Alfano, dal Ministro dell’Istruzione e dell’Università Mariastella Gelmini, dal Ministro della Gioventù Giorgia Meloni e dal Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Francesco Cascio. Il Premio di poesia è a tema libero. La giuria sarà composta da Sergio Cristaldi (Catania), dal presidente del’associazione Flora Di Legami, associato di Letteratura italiana alla Facoltà di Lettere presso l’Università di Palermo, Enrico Elli (Milano), Lia Fava Guzzetta (Roma). Presidente onorario del premio è il rettore dell’Università degli studi di Palermo Roberto Lagalla. I concorrenti dovranno inviare entro il 31 gennaio 2011 una raccolta di cinque poesie a INVES, via Montepellegrino 163 - 90142 Palermo.
Infoweb: www.salvatorebattaglia.it - E-mail: invesbattaglia@alice.it

2. Unimode avviso di mobilità per il personale tecnico amministrativo
L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha pubblicato un avviso di mobilità di comparto al fine di favorire l’attuazione dei trasferimenti del personale tecnico amministrativo del comparto Università ai sensi di quanto previsto dall’art.57 del C.C.N.L. I posti riguardano le seguenti categorie: un posto di EP1 per l’area amministrativo –gestionale per la sede delle Relazioni Sindacali; un posto di EP1, area amministrativo gestionale presso le Nuove Strutture Aggregate; un posto di D1 area amministrativo gestionale, presso la Direzione Pianificazione e controllo; un posto di D1 area Tecnica, tecnica, scientifica elaborazione dati, presso il Dipartimento ad attività integrata di Laboratori, Anatomia Patologica e Medicina Legale;un posto di C1 area Tecnica tecnico scientifica elaborazione dati presso la sede della Facoltà di scienze delle comunicazione e dell’economia e Facoltà di Scienze delle formazione; un posto riservato ai soggetti di cui alla legge 68/99  di D1 area Tecnica tecnico scientifica elaborazione dati presso il Centro Interdipartimentale Grandi strumenti.
Le domande dovranno essere inviate entro il 20 gennaio 2011 al Direttore Amministrativo dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, via Università, 4 - 41121 Modena.
Infoweb: www.unimore.it - E-mail: ufficio.selezioneassunzione@unimore.it

3. Scuola Normale Superiore di Pisa, selezione per assegno di ricerca
Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di un assegno di ricerca presso la Classe Accademica di Lettere e filosofia, nell'ambito del settore scientifico disciplinare L-FIL-LET/10 "Letteratura italiana" per la collaborazione al programma di ricerca "Le illustrazioni delle edizioni cinquecentesche dell'Orlando Furioso: un archivio digitale di parole e immagini". E’ stata bandita dalla Scuola Normale di Pisa e scade il 31 gennaio 2011.
Possono presentare domanda i candidati in possesso del dottorato di ricerca, o titolo equipollente, in discipline umanistiche ovvero i candidati in possesso del diploma di laurea in Lettere secondo il previgente ordinamento ovvero con laurea specialistica o magistrale equiparata ai sensi del D.I. 9/7/2009, e con curriculum scientifico professionale idoneo.
Possono partecipare altresì i candidati in possesso dei suddetti titoli di studio conseguiti all'estero, riconosciuti equipollenti ai titoli italiani. E' richiesta inoltre la conoscenza della lingua francese.
Infoweb: http://www.sns.it - Divisione risorse finanziarie e umane (tel. 050/509723).

4. L’Istituto Universitario Europeo seleziona due insegnanti di Storia
L’Istituto Universitario Europeo intende coprire due cattedre di “Gender History (dal 1789 ad oggi) e “Compartive History of Europe (dal 19° al 20° secolo). I candidati devono essere in possesso di una elevata esperienza nell’insegnamento post-laurea e nella supervisione dei corsi di dottorato nonché avere al loro attivo pubblicazioni di qualità nel settore dell’insegnamento.
Infoweb: www.eui.eu - E-mail: applypro@eui.eu - dr. Andreas Frijdal tel. 0039 0655 4685 332.

5. Uniroma, avviso di mobilità per due unità categoria C
Allo scopo di favorire l’attuazione dei trasferimenti del personale tecnico amministrativo del comparto Università, l’ateneo di Roma “Foro Italico” pubblica un bando di mobilità per due posti di categoria C riservato alle categorie protette della legge 68/99. I posti disponibili sono: un posto di categoria C, posizione economica C1, area tecnica, tecnico – scientifica ed elaborazione dati presso l’Area dei servizi Tecnici; un posto di categoria C, posizione economica C1, area tecnica, tecnico - scientifica ed elaborazione dati per le esigenze del Centro telematico di Ateneo. Le domande di trasferimento dovranno pervenire entro il 21 gennaio 2011 all’Università degli Studi di Roma “ Foro Italico” piazza Lauro de Bosis, 15 - 00135 Roma.
Info: www.uniroma4.it
 
6. Assegni di ricerca alla Normale Superiore di Pisa
Un bando della Scuola Normale Superiore di Pisa per la selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di un assegno di ricerca presso la Classe Accademica di Lettere e Filosofia, nell'ambito del settore scientifico disciplinare L-FIL-LET/13 "Filologia della letteratura italiana", per la collaborazione al programma di ricerca "Allestimento di 200 schede relative alla tradizione dei volgarizzamenti italoromanzi secondo lo standard TLION e loro inserimento nel sito di riferimento".
Possono presentare domanda i candidati in possesso del diploma di laurea in Lettere o equipollenti secondo il previgente ordinamento ovvero con laurea specialistica o magistrale equiparata ai sensi del D.I. 9/7/2009 con curriculum scientifico professionale idoneo (possesso di esperienza almeno triennale nell'ambito degli studi specialistici di Filologia italiana). Possono partecipare altresì i candidati in possesso del suddetto titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto equipollente ai titoli italiani. E' richiesta inoltre la conoscenza della lingua inglese.
Scadenza termine per la presentazione delle domande: 19/01/2011.
Info: http://www.sns.it

7. Gestione e rendicontazione dei Progetti Europei
Nell'ambito delle proposte formative rivolte alle Università e agli Enti di Ricerca, il Centro Europeo studi, ricerche e nuove tecnologie e la Euro Union Consult organizzano un corso di formazione su "Gestione e rendicontazione dei Progetti Europei" rivolto a 20 funzionari amministrativi, dirigenti o ricercatori di Università e Centri di Ricerca che si terrà a Roma il 18 e 19 gennaio 2011 e a Milano il 20 e 21 gennaio 2011. Il corso che giunge alla sua XII edizione fornirà ai partecipanti l'attestato di partecipazione, gli strumenti, l'aggiornamento e l'assistenza per affrontare tutti gli aspetti legati alla fase di gestione e rendicontazione.
Info: Dipartimento Formazione CEERNT asblRue de la Presse, 4 - 1000 – Bruxelles.

INCONTRI, CONFERENZE, CONVEGNI, SPETTACOLI
1. Ciclo di seminari di tipo laboratoriale su "Civiltà e culture Germaniche antiche e medievali. Un percorso di lingue e letterature comparate"
Teatro lettereAl via presso il teatro Gregotti, un ciclo di seminari di tipo laboratoriale su: “Civiltà e culture Germaniche antiche e medievali. Un percorso di lingue e letterature comparate” (temi e argomenti di Filologia germanica). Il seminario, che si articolerà in dieci incontri di 3 ore ciascuno, si rivolge agli studenti di Scienze della Comunicazione, Scienze dell'Educazione e Scienze Storiche e prevede anche l'attribuzione di CFU (3 per gli studenti di Educazione e 6 per quelli di Comunicazione e Storia).
Il progetto, alla cui elaborazione ha prestato la consulenza scientifica Concetta Giliberto, docente di “Filologia Germanica presso il corso di laurea di Scienze Storiche” è stato organizzato di concerto con gli studenti dell'associazione “Gruppo Attiva” e sarà tenuto da Patrizia Lendinara, Concetta Giliberto, Carmela Rizzo, Loredana Teresi dell’Università di Palermo e Digilio dell’Università di Siena. Il primo incontro è fissato per il 24 gennaio 2011, alle ore 9, presso il Teatro Gregotti, in viale delle Scienze a Palermo.
Per la partecipazione al ciclo di seminari occorre iscriversi inviando la propria adesione a Ruggero D’Amico (Ass. Gruppo Attiva): ruggerodamico@gmail.com (Le iscrizioni potranno, tuttavia, essere effettuate anche all’inizio del primo incontro, il 24 gennaio o nel corso del secondo, il 25 gennaio).
Per chiarimenti sull’organizzazione del seminario e sull’attribuzione dei CFU è possibile rivolgersi a Luthien Cangemi (Ass. Gruppo Attiva) luthiencangemi@gmail.com e alla prof. Concetta Giliberto: gilibert@unipa.it

2. A villa Zito si presenta il terzo numero di CongiunturaRes | Analisi e Previsioni
Sarà presentato martedì 18 gennaio alle 10, nei locali di Villa Zito, in via della Libertà, 52 a Palermo, il terzo numero di CongiunturaRes | Analisi e Previsioni, prodotto informativo ad ampia diffusione dell'Osservatorio Congiunturale della Fondazione Res.
In questo numero le più recenti previsioni sull’andamento dell’economia regionale e un focus sulle imprese siciliane più dinamiche che, pur risentendo della crisi, continuano a offrire il loro contributo alla crescita regionale mantenendo soddisfacenti performance produttive, reddituali e occupazionali.
Alla presentazione interverranno Pier Francesco Asso, coordinatore Scientifico della Fondazione Res; Adam Asmundo, responsabile delle Analisi Economiche della Fondazione Res e di CongiunturaRes; Giuseppe Sopranzetti, direttore della Banca d’Italia di Palermo; Giovanni Catalano, direttore di Confindustria Sicilia, Giuseppe Nobile, responsabile del Servizio Statistica della Regione Siciliana.
CongiunturaRes è disponibile gratuitamente online in formato pdf all’indirizzo www.congiunturares.com

3. Presentazione del volume “Altri sé”
Sabato 22 gennaio 2011 alle ore 17, presso la Società Siciliana di Storia Patria, Giulio Angioni, Pietro Clemente, Eugenio Testa presentano il libro di Alberto M. Cirese “Altri sé”, Sellerio Editore. Modera Antonino Buttitta.
L’iniziativa è stata organizzata dalla Società Siciliana di Storia Patria e dalla Fondazione “Ignazio Buttitta”.
Info: fondazione.buttitta@yahoo.it - info@fondazionebuttitta.it – tell. 091/6127155.

L'ECO DELLA STAMPA
1. La riforma non è ancora al riparo dai suoi nemici. Intervista al presidente della Crui Enrico Decleva
Rassegna stampaLa legge di riforma dell’università? Da condividere in pieno, ora sancisce un nuovo punto di partenza, che non deve tradire lo spirito di una vera riforma. «Ma il riscontro positivo - dice al sussidiario Enrico Decleva, presidente della Crui - deve potersi misurare anche sul terreno delle risorse. Chiunque abbia le responsabilità di governare».
Professor Decleva, il Presidente della Repubblica ha firmato la legge di riforma dell’università, non senza alcune raccomandazioni. Come valuta l’evidenza posta dal Capo dello Stato sulle «criticità» della legge?
«Con l’autorità e, mi permetto di aggiungere, la saggezza e l’equilibrio che lo contraddistinguono, il Presidente Napolitano pone l’accento su aspetti reali, frutto, in un caso, di oggettiva negligenza nel controllo di coerenza dei testi, e in altri due casi di interventi parlamentari probabilmente non necessari. Niente che non possa essere verificato e rimediato. Il punto più importante mi sembra in ogni caso un altro, e cioè il richiamo a un clima di dialogo e di confronto costruttivo nella applicazione della legge. Di questa legge, beninteso modificabile e da modificare se si dimostrerà in qualche parte inadeguata o inapplicabile, ma che costituisce in ogni caso quanto di meglio si sia riusciti a mettere insieme in un periodo tra i più difficili della storia repubblicana. Non è meno rilevante il richiamo a tenere conto degli ordini del giorno votati dal Senato che pongono in evidenza gli ulteriori obiettivi da perseguire. La legge, in quest’ottica, da condividere senza riserve, appare come un punto di partenza dal quale prendere le mosse e su cui lavorare in un clima di larga partecipazione».
Qual è dunque il suo bilancio, al termine di un iter così «avventuroso»?
«Il bilancio complessivo rimane largamente positivo. Nel passaggio alla Camera si sono verificate aggiunte impreviste e non tutte ugualmente apprezzabili, ma ci sono stati anche inserimenti significativi, peraltro pochissimo rilevati nel clima esasperato delle scorse settimane. I compiti del Senato accademico sono stati rafforzati. La riduzione a 40 degli afferenti minimi dei dipartimenti faciliterà la ricomposizione di questi ultimi su basi omogenee. La previsione più allargata della struttura intermedia, comunque denominata, che coordinerà la didattica assicura maggiore funzionalità e rappresentatività delle competenze. Le esigenze specifiche legate alle funzioni sanitarie sono state riconosciute. Si sono estese le possibilità di mobilità dei docenti tra le sedi. L’articolo sul dottorato di ricerca apre la strada a una nuova e più aggiornata regolamentazione della materia. La costituzione di un unico Comitato dei garanti per la ricerca incaricato di sovrintendere alle operazioni di selezione e valutazione, tramite peer review, dei progetti corrisponde ad una richiesta avanzata da anni da alcuni dei migliori e più apprezzati scienziati italiani. E potrei continuare»
Quindi le ultime integrazioni le altre introdotte in precedenza dal Senato non hanno snaturato l’impianto di fondo del provvedimento.
«No, l’hanno al contrario oggettivamente migliorato, riducendo una parte almeno delle prescrittività troppo rigide e introducendo disposizioni di buona efficacia su vari aspetti. Fermo naturalmente restando che una cosa è la legge, un’altra cosa la sua applicazione. Per certi versi la parte più difficile comincia adesso...  Ma almeno avremo qualcosa di concreto su cui lavorare e misurarci, in un clima, speriamo, più responsabile di quello - fortemente ideologico e condizionato dal quadro politico - che abbiamo subìto negli ultimi mesi».
Il problema principale è sempre il solito. Ci sono i fondi che servono per attuare la riforma?
«Occorre distinguere. Il ddl si è bloccato in ottobre per la mancanza di garanzie finanziarie sulla copertura dei 1500 posti aggiuntivi di professore associato che, anche a seguito dell’iniziativa della Crui, si volevano destinare ogni anno ai ricercatori a tempo indeterminato che avessero conseguito l’abilitazione a professore associato. Nella sua versione finale la riforma può fare riferimento alla legge di stabilità, nel frattempo approvata, che ha fatto recuperare sul Fondo di finanziamento ordinario (FFO, ndr), rispetto ai tagli decisi nel 2008, 800 milioni per quest’anno e 500 milioni per i due anni successivi, garantendo quindi la copertura dell’operazione preconizzata. E sia pure solo per i prossimi tre anni, lasciando alle future finanziarie di estenderla ai tre anni successivi, come inizialmente auspicato. E come è indispensabile che avvenga, anche considerati i vuoti che si stanno determinando in seguito alle uscite dal servizio. Diciamo che le risorse per partire dunque ci sono. Ed è qualcosa. Se, come è vivamente auspicabile, il decreto che regolerà le abilitazioni scientifiche sarà presto operativo, le prime chiamate secondo le nuove procedure potrebbero aver luogo già nel 2011. Il punto è un altro».
L’operazione che ha appena richiamato rappresenterà un capitolo di spesa vincolata dei futuri FFO, giusto?
«Appunto. Niente da dire sul 2011, i cui conti peraltro tornano solo per i numerosissimi pensionamenti e il blocco degli aumenti stipendiali deciso dalle ultime misure finanziarie del Governo. Ma sin d’ora si pone il problema dei FFO 2012 e 2013, che appaiono insufficienti e che andranno incrementati. Potremmo avere le risorse per chiamare gli associati, ma non per altre esigenze irrinunciabili. Su questo la Crui ha già iniziato a prendere posizione. Non si può d’altra parte pensare che la riforma non sia funzionale e non preluda a un rilancio complessivo del sistema della ricerca e dell’alta formazione e che questo possa intervenire senza investimenti. Oculati, per carità. Continuando a ridurre l’inessenziale. E tenendo conto del quadro complessivo e delle difficoltà strutturali che lo caratterizzano. Ma il riscontro positivo della riforma deve potersi misurare anche sul terreno delle risorse. Chiunque abbia le responsabilità di governare. Se ciò accadrà, sarà anche per l’iniziativa sviluppata con tenacia e, inizialmente, in totale isolamento, dalla Crui a partire dal giugno 2008».
Parliamo del personale universitario. Secondo lei chi «vince»? Il merito, l’ope legis, la rendita?
«Potrebbe e dovrebbe vincere, o avere comunque più peso, il merito, se alle norme, che vanno inequivocabilmente in questa direzione, seguiranno comportamenti coerenti. Se, soprattutto, si capirà che, d’ora in avanti, sarà vantaggioso per tutti lavorare in un’istituzione che assume e promuove i migliori e riceve risorse in proporzione. Il vincolo di una parte delle risorse da destinare alle chiamate esterne è, nella situazione italiana dominata dal localismo, un’ulteriore importante novità. Certo, occorreranno comportamenti adeguati da parte di chi si assumerà le responsabilità di governare ciascun ateneo ai vari livelli. Ma è preferibile una sfida del genere - che una parte almeno del mondo universitario è sicuramente in grado di raccogliere - al processo di inevitabile decadenza alla quale eravamo condannati. E che qualcuno sembra ancora rimpiangere».
E cosa pensa nello specifico della nuova figura di docente «in prova»?
«Quanto alla figura del ricercatore a tempo determinato che acquisirà con il secondo contratto l’impegno dell’università a chiamarlo come professore associato, se nel frattempo avrà conseguito la relativa abilitazione, non è che la trasposizione nel nostro quadro normativo di una condizione ampiamente sperimentata nei paesi più avanzati. Perché non dovrebbe funzionare anche da noi? Certo, occorreranno, per questo come per altro, risorse adeguate. Ma una cosa è pretendere, come è giusto, che queste ci siano - e fare della riforma un argomento di pressione in questo senso -; altro dare per scontato che i tagli verranno mantenuti, e quasi desiderando che ciò avvenga (anche quando onestà vorrebbe che se ne registrassero quantomeno le attenuazioni) per combattere la novità e alimentare la protesta. E per difendere, di fatto, una figura come quella del ricercatore a tempo indeterminato, che, non a caso, in trent’anni, non ha mai trovato un assetto definito. E che non ha in ogni caso più senso con i nuovi ordinamenti didattici basati sul “tre più due”».
La premiazione del merito dipende dalla valutazione. L’Anvur ora ha le carte in regola per funzionare a dovere da subito? Cosa manca?
«Manca - ma dovrebbe essere questione di settimane, se non di giorni - la nomina da parte del Ministro del relativo Comitato con il conseguente avvio della struttura organizzativa che dovrà assicurarne il funzionamento. Quanto alle incombenze da assolvere, la legge le indica abbastanza chiaramente».
Lei stesso ha riconosciuto che la parte più difficile comincia adesso. Quali sono le cose da fare subito?
«Una l’abbiamo appena richiamata: l’avvio operativo dell’Anvur. Ci sono poi tutti i decreti e i regolamenti di competenza del Ministero. Circa una quarantina, e cioè non pochi. Anche se di peso e di complessità molto disuguali. Alcuni sono urgentissimi, anche per dimostrare che si fa sul serio, a cominciare da quelli indispensabili per avviare le procedure di abilitazione. Ma non è meno indispensabile mettere quanto prima gli atenei - che devono a loro volta avviare la revisione dei rispettivi statuti - nella condizione di conoscere i criteri di ammissione all’eventuale sperimentazione di particolari modelli funzionali e organizzativi in deroga, come è previsto, alle disposizioni della legge».
L'iter della riforma è stato segnato da un aspra dialettica politica e dagli scontri anche violenti avuti nelle piazze. Secondo lei il confronto è stato strumentalizzato?
«Credo che si debbano distinguere due tempi. Il primo comprende il primo passaggio del provvedimento al Senato: un passaggio caratterizzato da un rapporto complessivamente positivo tra maggioranza e opposizione, nell’ovvia distinzione dei ruoli e delle posizioni, ma senza contrapposizioni frontali e con alcune convergenze su punti significativi. Se, come pure sarebbe stato possibile, non ci fossero stati i tempi morti che si sono registrati tra la conclusione della discussione in Commissione, in maggio, e il passaggio in Aula (avvenuto a sua volta senza drammatizzazioni), il ddl sarebbe potuto approdare alla Camera e uscirne senza troppe difficoltà già prima della pausa estiva. Quando questo è effettivamente accaduto, il quadro politico era al contrario radicalmente cambiato. L’uscita dei finiani dalla maggioranza e la possibilità che questa non esistesse più hanno dato un altro significato alla legge sull’università: nei mesi precedenti, territorio relativamente riparato per un confronto sostanzialmente di merito rispetto agli scontri sui temi caldi che tenevano il campo. Tolti prudenzialmente di mezzo questi ultimi, è rimasta solo l’università come terreno parlamentare di forte impatto sul quale misurare le rispettive forze e strategie: con la tentazione, pressoché irresistibile per una parte almeno dell’opposizione, a vederla come un possibile detonatore per una protesta di portata più generale, da sollecitare esasperando la descrizione in negativo del provvedimento in corso di esame. Come se, davvero, esso fosse l’anticamera di gravi e irreparabili sciagure. Non dimenticando, beninteso, gli oppositori preesistenti, le cui fila si sono in ogni caso a quel punto sicuramente ampliate. Anche dentro la Crui».
Che impressione le ha fatto vedere una riforma così contestata?
«La protesta ha avuto in ogni caso un trattamento molto particolare dalla gran parte dei mezzi di comunicazione. Prescindendo da ogni considerazione sulla sua effettiva consistenza. Come se bastassero di per sé alcuni atti simbolici a dare per scontato un atteggiamento complessivamente contrario in realtà tutto da dimostrare. Non voglio certo dire, con questo, che il mondo universitario - docenti e studenti - sia stato o sia favorevole a una riforma che, in realtà, conosce poco, o di cui non avverte le implicazioni effettive, o che collega comunque a un governo che, in molte sue componenti, avversa. E, questo anche per un oggettivo difetto di comunicazione su un testo che, in ogni caso, si presenta come prevalentemente rivolto agli addetti ai lavori (molti dei quali ne hanno peraltro scritto e, continuano a scriverne, con larga approssimazione). Ma non è il caso di ripercorrere qui quello che è successo prima di Natale, in piazza e dentro le aule parlamentari...»
La sensazione che tutto potesse saltare e che l’università, tanto per cambiare, fosse usata e strumentalizzata per altre finalità, però è stata forte...
«Sì. Soprattutto in chi, nei mesi precedenti, si era invece sforzato di guardare al provvedimento, magari cercando di contribuirvi, avendo, per contro, come punto prioritario di riferimento il merito dei problemi e l’esigenza di affrontarli in funzione della vita dell’istituzione. Salvo trovarsi, additato, a quel punto, alla generale deprecazione. Bene o male, l’obiettivo è stato comunque raggiunto. Anche se le resistenze e le difficoltà non cesseranno d’incanto. E anche se, per molti aspetti, come dicevo all’inizio, le difficoltà “vere” e maggiori cominciano adesso».
(www.ilsussidiario.net)

2. Università: Appello Codacons a Napolitano, abolire il numero chiuso
''Il medico personale di Berlusconi, Alberto Zangrillo, denuncia il fatto che il figlio non sia stato ammesso ai test di ammissione per la facoltà di medicina ed evidenzia come rispondere ad un centinaio di domande, peraltro su tematiche di cultura generale che nulla attengono alle materie mediche, sia iniquo. Condivido quanto ha denunciato il dr. Zangrillo e ci appelliamo al presidente Giorgio Napolitano perché sia eliminato il numero chiuso all'università'''. Lo dichiara il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli. ''I test di ammissione - aggiunge - non solo sono iniqui, ma anche antistorici ed assurdi. Non solo perché uno può diventare un grande medico anche se non conosce una poesia di Ungaretti, non solo perché deve essere l'università' a selezionare i migliori attraverso gli esami abituali e non attraverso un test approssimativo ma perché orami il lavoro e' mondiale in un mondo globalizzato. Impedire ad un giovane di fare il medico perché in Lombardia ci sono già tanti medici, come se uno non potesse andare a farlo all'estero o non fosse un problema suo scegliere della propria vita, e' una pazzia. La verità - conclude - e' che sono le lobby dei professionisti a volere il numero chiuso, perché, impedendo nuovi ingressi, controllano l'accesso alla professione, non devono dividere con altri il loro reddito e così guadagnano di più. Per questo ci appelliamo al presidente Napolitano''.
(www.asca.it)

3. Udc, il rettore Recca lascia il coordinamento regionale. "Totale impegno per la crescita dell'Università di Catania"
Il rettore dell'università di Catania, Antonino Recca, ha "rassegnato le dimissioni da presidente del Coordinamento regionale dell'Udc" e ha "ribadito il proprio totale impegno per la crescita dell'ateneo". La decisione fa seguito all'incompatibilità tra le due cariche previsto dal nuovo Statuto, che deve però ancora approvato dal ministero. "Ritengo doveroso - ha spiegato Recca - rassegnare le mie dimissioni da presidente del Coordinamento regionale
dell'Udc e ribadire il mio totale impegno, per la crescita dell'Ateneo di Catania nel sistema universitario italiano, fino al compimento del mio mandato, nell'ottobre del 2013, come promesso agli elettori, nel 2009, in occasione della mia conferma alla carica di rettore con vastissimo consenso".
"Il mio impegno sarà intensamente e fortemente rivolto - ha aggiunto Recca - anche quale componente della Giunta della Conferenza dei rettori delle università italiane, alla gestione oculata dell'Ateneo e delle sue risorse, e alla realizzazione di una formazione eccellente a garanzia del futuro dei nostri studenti. Ringrazio il presidente Casini e il segretario Cesa per la fiducia che hanno voluto manifestarmi. Ringrazio l'intera comunità siciliana dell'Udc, e in particolare il segretario regionale D’Alia, per la calorosa accoglienza e per la costante collaborazione, che mi ha consentito di svolgere il ruolo affidatomi, pur in costanza dei tanti impegni universitari propri della carica di rettore".
(www.siciliainformazioni.com)