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Un relitto aereo scoperto sul fondale a largo di Sciacca dal team di geologia marina UniPa

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Il team di ricerca dell’Università degli Studi di Palermo coordinato dal prof. Attilio Sulli ha scoperto un relitto aereo sul fondale a largo di Sciacca (Agrigento).

Il rilevamento è stato effettuato con un Side Scan Sonar da un gruppo di ricercatori, borsisti e studenti del Dipartimento DiSTeM - Scienze della Terra e del Mare, in collaborazione con un team di specialisti dello spin-off universitario “Biosurvey” diretti dal prof. Sebastiano Calvo, durante l’acquisizione di dati acustici nell’ambito della campagna oceanografica finanziata da ISPRA-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale per la realizzazione del foglio della Carta Geologica “Sciacca”. L’immagine acustica visualizzata sul monitor ha mostrato una forma assimilabile a un relitto di un aereo, lungo circa 20 metri e con apertura alare di circa 30 metri. 

«Il gruppo di lavoro - spiega il prof. Attilio Sulli - è impegnato da qualche mese in una campagna oceanografica di acquisizione di dati geofisici nello specchio di mare antistante Sciacca.

Le ricerche che stiamo conducendo sono finalizzate alla realizzazione di una carta geologica marina nella quale sono rappresentate le morfologie dei fondali, le caratteristiche dei sedimenti, gli affioramenti rocciosi, le strutture tettoniche, le biocenosi e tutte le forme che possono essere individuate su fondo.
Lo studio viene effettuato sia con il prelievo di sedimenti del fondo e del sottofondo che attraverso metodologie di remote sensing subacqueo, che si basano sull’utilizzo di metodi acustici, quali il Side Scan Sonar, il Multibeam Echosounder e la sismica a riflessione. In questa maniera possono essere individuati elementi di rischio geologico marino, come le faglie, e le relative aree sismogenetiche, le emissioni di fluidi, le frane sottomarine, gli apparati vulcanici sommersi, ma anche le risorse naturali ed ambientali o, come è avvenuto in questo caso, i relitti o altri oggetti di rilevante interesse archeologico.

Attualmente - conclude il docente - nonostante l’immagine mostri un aereo ben conservato, non siamo in grado di individuare il modello, la nazionalità, né se sia integro e se al suo interno siano presenti resti umani o residui bellici. Sono stati, per tale ragione, allertati gli organi competenti in modo da preservare il relitto e mettere in sicurezza l’area».