Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

Tumori della pelle: risponde Valentina Caputo

29-giu-2017

Ascolta

L'incidenza dei tumori della pelle è in continua crescita, risultando superiore a quella della somma di tutti gli altri tumori. La prevenzione e il trattamento delle patologie cutanee comportano uno sforzo organizzativo ed economico rilevante sia per i pazienti, sia per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Ma più dettagliatamente ne parla a palermomania.it la dott.ssa Valentina Caputo, ricercatore confermato, professore aggregato presso l’Università degli Studi di Palermo, specialista in Dermatologia e Venereologia, oltre che attuale neo Consigliere Comunale.

Secondo l'Associazione italiana dei registri tumori (AIRTUM), nel 2016 i pazienti con diagnosi di melanoma cutaneo sono stati 129.387. Si sta quindi registrando una crescita?

"Sì, l’incidenza del melanoma tende ad aumentare continuamente e consideriamo che il numero dei casi per anno è una sottostima, sia a causa della presenza di melanomi di piccole dimensioni o in situ che vengono asportati e non analizzati istologicamente, sia per la mancata segnalazione ai Registri Tumori AIRTUM che non coprono l’intero nostro paese. Nonostante l’incidenza sia in crescita (+3,1% per anno nei maschi e +2,6% per anno nelle donne), il tasso di mortalità resta sostanzialmente stabile (1 su 306 negli uomini e 1 su 535 nelle donne). Il principale motivo è il miglioramento dell’accuratezza diagnostica non invasiva nei confronti di lesioni melanomatose anche in fase molto precoce. La diffusione sempre più capillare in ogni ambulatorio dermatologico della dermatoscopia manuale, della microscopia ad epiluminescenza e della videodermatoscopia digitale hanno permesso di aumentare in modo significativo sensibilità e specificità diagnostica e quindi di asportare le lesioni sospette in fase iniziale prima che possano infiltrare profondamente il derma e l’ipoderma e dare origine a metastasi. Una tecnica diagnostica innovativa, in fase di sviluppo e presente in pochi centri, è la microscopia laser confocale che, senza bisogno di biopsia chirurgica, consente di visualizzare le strutture delle cellule neoplastiche con una precisione molto simile a quella dell’esame istologico tradizionale. Un passo in avanti è stato fatto anche in terapia con l’utilizzo di farmaci a bersaglio molecolare che hanno migliorato la sopravvivenza nelle forme avanzate di melanoma".

Quali sono i più frequenti tumori della pelle?

"Le forme più frequenti di neoplasie cutanee sono i tumori epiteliali maligni o non melanoma skin cancers, comprendenti il carcinoma o epitelioma basocellulare (80% dei casi) ed il carcinoma o epitelioma spinocellulare (20% dei casi). L’aumentato interesse all’approfondimento dello studio di questi tumori epiteliali della cute deriva dal netto incremento della loro incidenza correlabile a determinati fattori ambientali. Di recente è stato sottolineato che l’epitelioma basocellulare, in crescente aumento, colpisce soggetti sempre più giovani, persino sotto i 40 anni di età, soprattutto di sesso femminile; ciò rifletterebbe tanto l’esistenza di fattori genetici predisponenti quanto la variazione delle abitudini di vita e delle esposizioni ambientali.

L’incremento dei casi che coinvolgono il sesso femminile può essere giustificato dal frequente ricorso a trattamenti estetici (lampade e lettini abbronzanti) anche in età adolescenziale e allo svolgimento da parte delle donne di attività lavorative a loro inusuali fino a qualche tempo fa.

In linea generale si può affermare che per l’epitelioma basocellulare un importante fattore di rischio è l’esposizione al sole intermittente non continuativa, concentrata in età infantile ed adolescenziale e spesso provocante scottature; mentre il fattore di rischio più importante per il carcinoma spinocellulare è la dose cumulativa di radiazioni ultraviolette che aumenta in maniera esponenziale con il prolungarsi nel tempo dell’esposizione al sole. Lesioni che possono precedere l’insorgenza di un carcinoma spinocellulare, che metastatizza facilmente, sono le cheratosi attiniche meritevoli sempre di trattamento. Sono disponibili da quest’anno a carico del SSN farmaci topici in crema e gel efficaci e ad alta tollerabilità, con risultato estetico ottimale".

La Psoriasi è in larga diffusione?

"E’ stata sempre una delle patologie più frequentemente diagnosticate dal dermatologo. E’ geneticamente determinata e colpisce il 3% della popolazione mondiale. La psoriasi, ritenuta in passato un’affezione esclusivamente cutanea eritemato-desquamativa, oggi è meglio definita come una patologia infiammatoria multiorgano. Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato come il paziente psoriasico sia gravato, con frequenza maggiore rispetto alla popolazione generale, da numerose comorbilità, come altre patologie di natura infiammatoria a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, dell’apparato gastro-intestinale, del sistema nervoso, dell’occhio, e dell’apparato cardio-circolatorio.

Ben note, inoltre, sono la possibile associazione della patologia con la sindrome metabolica e le conseguenti importanti ripercussioni sulla sfera psicologica dei pazienti affetti. Dal momento che la psoriasi non è quindi una malattia esclusivamente cutanea, ma sistemica, con un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente e sulle prospettive di vita, l’attenzione del mondo scientifico non si è mai fermata, anzi è particolarmente attiva. In Italia sono stati introdotti negli anni, a supporto dei trattamenti topici, numerosi farmaci sistemici: retinoidi, ciclosporina e farmaci biologici. E’ da sottolineare come, nonostante questi farmaci siano prescrivibili su ricetta del SSN, la scelta terapeutica deve dipendere dall’ accurata valutazione della tipologia di psoriasi presentata e delle condizioni cliniche generali del paziente.

Inoltre, nelle forme non particolarmente eritematose, utili sono l’esposizione graduale al sole e la fototerapia ad UVB a banda stretta, da eseguire in centri specializzati sotto stretta sorveglianza medica".