Studio in Unipa
L'Università degli Studi di Palermo è una presenza culturale consolidata nel territorio grazie al suo complesso didattico dislocato in diverse parti della città, ai suoi gioielli architettonici, ai suoi musei e alle sue biblioteche.
Nel centro storico si trovano il Rettorato, le facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche, la presidenza di Farmacia e alcuni dipartimenti di Medicina e Lettere. Appena fuori dal centro storico, separato dal Campus di Parco d'Orléans da un'area verde, si trova il polo sportivo gestito dal Centro Universitario Sportivo (CUS) e il Policlinico con la facoltà di Medicina e Chirurgia. In via Archirafi si trovano alcuni dipartimenti di Scienze matematiche, fisiche e naturali e Farmacia. In corso Calatafimi, una porzione del complesso monumentale Albergo delle Povere ospita alcune aule di Scienze della Formazione, mentre l'ex convento di Sant'Antonino adiacente alla stazione centrale è sede del Centro Linguistico d'Ateneo (CLA). Nell’area verde di San Lorenzo si trova la facoltà di Scienze Motorie.
Numerosi i gioielli architettonici che l'Ateneo palermitano rende fruibili al pubblico. Tra i più noti, il Palazzo Chiaromonte, detto Steri (da Hosterium: palazzo fortificato), sede del Rettorato, che custodisce sette secoli di arte e di storia della Sicilia, dall’epoca della sua fondazione, nel 300, passando per la stagione dei Viceré e per quella oscura dell’Inquisizione, fino agli anni 70, quando l’edificio rinasce sotto il segno degli architetti Carlo Scarpa e Roberto Calandra, e la Casa dei Padri Teatini in San Giuseppe che fu sede centrale della Regia Accademia degli Studi (antesignana della moderna Università) che dal 1805 è sede della facoltà di Giurisprudenza. Gioiello barocco tornato allo splendore di un tempo grazie a seguito di un importante restauro del cortile e del loggiato, ospita al suo interno la Cappella dei Falegnami, un oratorio interamente coperto di stucchi con putti, festoni, medaglioni, cornici e affreschi tardo-settecenteschi opera di Giuseppe Serpotta, fratello del più noto Giacomo. A due passi dalla Stazione centrale, l’ex convento di Sant’Antonino, scrigno che custodisce quattro secoli di storia religiosa e laica e che oggi ospita il Centro Linguistico d'Ateneo, è uno dei luoghi di maggiore rappresentatività dell’Ateneo. Infine, l'Orto Botanico, una delle più importanti istituzioni accademiche italiane, che vanta dieci ettari di estensione e oltre duecento anni di attività. Voluto in epoca borbonica da un pugno di nobili e studiosi palermitani, ospita la flora di tutti i continenti con eccezionali esemplari ed è oggi punta di diamante del dipartimento di Scienze Botaniche dell’Ateneo. Grazie alla grande ricchezza di specie ospitate e alla monumentalità di alcune di esse, l'Orto Botanico ha favorito lo studio e la diffusione in Sicilia, in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo di innumerevoli varietà vegetali, molte originarie delle zone tropicali e subtropicali.
Quattro le strutture museali dell'Università degli Studi di Palermo che custodiscono collezioni di grandissimo valore scientifico.
Il Museo Gemmellaro, che fa parte del Dipartimento di Geologia e Geodesia, espone 600 mila reperti recuperati da molti Paesi, suddivisi in collezioni paleontologiche, mineralogiche e stratigrafiche che hanno fatto guadagnare al museo fama internazionale. Di particolare prestigio, una grande quantità di olotipi richiesti da ogni parte del pianeta, un cristallo di cloruro di sodio che contiene una bolla d'acqua del Mediterraneo di 6 milioni di anni fa e lo scheletro di donna soprannominato Thea, che risale al Paleolitico Superiore.
Il Museo della radiologia di Palermo, uno dei pochissimi esistenti al mondo, è stato inaugurato nel dicembre del '95, in occasione delle celebrazioni per il centenario della scoperta dei Raggi X da parte di Wilhelm Conrad Röntgen. Ospitato al primo piano dell'Istituto di Radiologia del Policlinico, ospita sezioni dedicate alle origini remote delle scienze dell’area radiologica, ai giganti della scienza (Galileo, Newton, Vola, Maxwell), a scienziati come Röntgen e Curie che hanno legato più direttamente il loro nome alle scienze radiologiche, ma anche ai pionieri in Italia e in Sicilia. Un’intera ala è destinata a Röntgen e alle applicazioni non mediche delle energie radioattive.
Il Museo storico dei motori e dei meccanismi permette un viaggio attraverso la tecnica di altri tempi, grazie a elementi che rivestono una notevole importanza per rarità e valore storico, come i motori in dotazione ad aerei italiani e tedeschi della Prima e della Seconda Guerra mondiale, motori a vapore della fine del XIX secolo e una turbina dell’antica centrale elettrica di via Volta che alimentava la città di Palermo all’inizio del secolo scorso.
Il Museo di zoologia Doderlein, fondato nel 1862, è un museo-gioiello che custodisce l’ecosistema scomparso di un secolo e mezzo fa, quando gli storioni erano di casa alla foce dell’Oreto e il “mar di Sicilia” era un caleidoscopio di colori e di specie. Le collezioni ittiologiche comprendono circa 1.200 esemplari di pesci preparati a secco o in liquido, rarità, squali e razze esposti fuori vetrina per le eccezionali dimensioni, pesci tropicali che testimoniano gli scambi con istituzioni di pari livello avviati con altri Paesi, e rettili e anfibi delle isole siciliane.
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