Strumentazione storica
Tachistoscopio di Netschajeff
Nome originale: Tachistoskop nach Netschajeff
Dimensioni: 44,8 x 21 x 56
Materiale: lega metallica
Accessori: 10 schede stimolo
Inventore: Alexander Netschajeff
Data dell’invenzione: 1900
Storia dell’invenzione: il modello si basa sullo schema tecnico dello strumento ideato da W. Wundt.
Ditta distributrice: Lanza
Luogo e data della distribuzione: Napoli (I), anni Quaranta del Novecento
Iscrizioni, targhe, timbri: targhetta del distributore incollata sullo schermo: “L.A.S.M. Laboratorio apparecchi scientifici medici, Torino”
Provenienza: Istituto di Psicologia – Università di Palermo
Descrizione: uno schermo nero di lega metallica reca una finestrella attraverso la quale vengono presentate schede stimolo con lettere, numeri e colori di difficoltà crescente. Un sistema di leve e pesi collocato posteriormente allo schermo consente di regolare il tempo di esposizione.
Scopo: misura dell’attenzione e della memoria
Test: l’esaminando deve memorizzare il maggior numero possibile di stimoli presentati in brevi intervalli di tempo.
Contesto d’applicazione: adolescenti e adulti
Riferimenti bibliografici:
- Fonti primarie: A. Netschajeff, Experimentelle Untersuchungen über die Gedächtnissenentwickelung bei Schulkindern, «Archiv für Psychologie und Physiologie der Sinnesorgane», 1900, XXIV, p. 321.
- Fonti secondarie: A. Marzi, Psicologia per gli Istituti magistrali; M. Sinatra (a cura di), L’uomo giusto al posto giusto, Laterza, Bari 1997, p. 75; L. Monacis, I tachistoscopi del La.S.P.A., in M. Sinatra (a cura di), La.S.P.A. Laboratorio di Storia della Psicologia Applicata “A. Marzi” dell’Università di Bari, Pensa Multimedia, Lecce 2006, pp. 197-198 [pp. 197-202].