STUDENTI/Rimborsi e sconti sulle tasse. In arrivo la laurea part-time
Per quello che riguarda gli incentivi ai più bravi, è stato approvato un regolamento che valorizza i ragazzi che escono dalle superiori con il massimo dei voti (100 su 100) e pure i migliori laureati di primo livello che si iscrivono alla specialistica. “Un segnale che riteniamo importante – dice il prorettore alla Didattica, Vito Ferro, perché premia il merito, un valore che è importante mettere al centro della società, a partire dall’Università”.
Dal prossimo anno, quindi, gli studenti che hanno preso la maturità con 100 su 100 e si immatricolano a un corso dell’Ateneo, avranno il rimborso dei 45 euro pagati par partecipare al test di verifica delle conoscenze iniziali o al bando per i corsi a numero chiuso. Coloro che invece hanno conseguito una laurea di primo livello all’Ateneo di Palermo con il voto massimo (110 su 110) potranno iscriversi al corso di laurea magistrale – di durata biennale – pagando le tasse parametrate a una fascia di reddito inferiore alla propria. I laureati che provengono invece da altre Università, e hanno pure avuto la pergamena con voto massimo, per il primo anno della magistrale avranno il rimborso del contributo di Ateneo, che è una delle voci di maggiore peso nelle tasse (le altre sono fisse e dettate a livello statale).
Misure di incentivazione anche per i ragazzi stranieri, con l’obiettivo di internazionalizzare sempre di più l’Ateneo, dove peraltro nel prossimo anno accademico saranno attivati tre corsi in partnership con Università straniere (due ad Agraria, uno ad Architettura) che daranno il doppio titolo, valido nell’uno e nell’altro Paese. Gli studenti comunitari, indipendentemente dalla loro fascia di reddito, pagheranno tasse relative alla prima, mentre gli extracomunitari saranno considerati sempre a fascia zero.
L’altra grande novità è quella della “laurea part-time”, cioè della possibilità offerta agli studenti di spalmare il proprio corso di studi su più anni, a seconda delle proprie esigenze (per un massimo del doppio della durata del corso di studi a tempo pieno), e di conseguenza di rateizzare anche le tasse, pagandole percentualmente ai crediti formativi “acquistati”. A fronte dei 180 crediti formativi di una laurea di primo livello (60 per ogni anno), lo studente potrà decidere al primo anno di pagare le tasse soltanto per 30 - quindi sostenendo un numero minore di esami - e negli anni successivi di proseguire gli studi sempre “a propria misura”, decidendo di pagare tasse per un numero di crediti formativi che va da 30 a 59. “La durata legale del corso di studi – conclude Ferro – sarà valida fino al doppio del corso full time, quindi sei anni. Gli studenti non saranno considerati fuori corso perché seguiranno un corso di studi programmato, con il vantaggio evidente di non pagare tasse a vuoto. Allo scadere del settimo anno, se non è stata conseguita la laurea, l’iscritto decadrà e, se vorrà concludere gli studi, dovrà reimmatricolarsi, chiedendo il riconoscimento dei crediti acquisiti”.