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Rinnovato l'accordo quadro per la realizzazione di Poli Universitari Penitenziari in Sicilia

4-giu-2024

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L’opportunità di studiare e la prospettiva di raggiungere la laurea, come strumento di riscatto, mentre si è reclusi all’interno di un istituto di detenzione. In tre anni il Polo universitario penitenziario dell’Università degli Studi di Palermo ha registrato circa cinquanta di iscrizioni, tra immatricolazioni e passaggi ad anni successivi al primo; nove dipartimenti coinvolti e una squadra di orientatori, tutor senior e studenti tutor a supporto degli studenti detenuti.

Grazie al rinnovo, presso Palazzo d’Orléans, dell’accordo quadro sui Poli universitari penitenziari, la collaborazione tra la Regione Siciliana e Unipa continuerà anche per il triennio 2024-2027, assieme agli Atenei di Catania e Messina (in un secondo momento verrà siglato anche con Enna “Kore”) e al coinvolgimento del Garante regionale dei diritti dei detenuti della Regione Siciliana, al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria per la Sicilia e all’assessorato regionale dell’Istruzione e della formazione professionale.

I Poli penitenziari universitari in Sicilia sono stati avviati a partire da marzo 2021. Gli istituti penitenziari che hanno sottoscritto la scheda di adesione all’accordo attuativo con Unipa sono la casa circondariale Antonio Lorusso “Pagliarelli” e la casa di reclusione Calogero di Bona “Ucciardone”.

Nell’ultimo triennio, nonostante le limitazioni imposte inizialmente dall’emergenza sanitaria, si sono registrate una cinquantina di iscrizioni Unipa, tra immatricolazioni e passaggi ad anni successivi al primo. L’area di studi più richiesta è stata quella di “Scienze agrarie, alimentari e forestali” seguita da “Giurisprudenza” e “Scienze politiche e relazioni internazionali”. Registrate anche iscrizioni presso i Dipartimenti di “Scienze umanistiche”; “Culture e società”; “Architettura”; “Scienze piscologiche, pedagogiche, dell’esercizio fisico e della formazione”; “Ingegneria” e “Scienze e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche”.

L’art. 4 dell’accordo prevede che le parti firmatarie si impegnino, ognuna secondo le proprie competenze, a garantire le attività didattiche per tutti i corsi di studio attivati, compatibilmente con le risorse logistiche, strutturali e tecnologiche disponibili presso i singoli istituti penitenziari, impegnando personale docente ed amministrativo, secondo necessità e adottando metodiche formative flessibili.

L’Università degli Studi di Palermo si è occupata, tra le altre cose, dell’allestimento di sale dedicate allo studio presso gli istituti di pena, che verranno ulteriormente potenziate grazie all’acquisto di personal computer aggiuntivi, e della fornitura di materiale didattico nonché dell’esonero dal pagamento delle tasse universitarie e della tassa regionale per il diritto allo studio. L'ateneo ha individuato i fondi necessari per la realizzazione delle azioni.

Impegnati sul campo, inoltre, 2 tutor senior, un avvocato e uno psicologo, e 13 studenti tutor, coordinati dal Centro Orientamento e Tutorato di Unipa, per favorire l’interazione costante tra docenti e studenti detenuti. Quest’ultimi sono stati scelti fra gli studenti dei vari corsi di laurea, per svolgere funzioni di orientamento ai piani di studio, supporto alla pianificazione degli esami, assistenza allo studio e all’elaborazione delle tesi e reperimento del materiale didattico e bibliografico.