Ricordo di Fabiola Ardizzone
La notizia della morte di Fabiola mi ha colto di sorpresa, ieri mattina, risvegliando in me lo sconforto che in questi lunghi anni della sua malattia avevo tenuto sopito. Sì, perché Fabiola era intimamente convinta che la tenacia, la forza di volontà, il suo sottoporsi a pesanti terapie, anche le più innovative, alla fine avrebbero avuto la meglio sul male terribile che l’affliggeva. Era riuscita ad inculcare in quanti le stavamo vicino la speranza in una guarigione che Le avrebbe consentito di ritornare alla vita attiva, alla Sua famiglia che tanto amava, agli studi che coltivava con passione ed entusiasmo, all’insegnamento, ai Suoi allievi che aveva saputo coinvolgere nelle ricerche con le capacità e il carisma che l’hanno sempre distinta, ancora di più negli anni - ahimè troppo brevi! – in cui ha insegnato l’Archeologia Medievale nell’Università di Palermo.
Con Fabiola Ardizzone l’Università di Palermo e l’Archeologia Italiana perdono un ricercatore impegnato e promettente che ha saputo distinguersi per le Sue qualità intrinseche,e non solo in Italia; un docente capace, una donna dalle rare qualità umane.
Io che Le sono stata vicina, che La conosco da sempre, che L’ho vista crescere ed affermarsi rimpiango l’Allieva intelligente e preparata, l’Amica cara, generosa, sempre disponibile; la Collega con cui ho condiviso le battaglie e le soddisfazioni di una professione e di una ricerca non sempre facili, ma in cui entrambe abbiamo creduto.
Palermo 14 maggio 2016
RosaMaria Carra Bonacasa