Resoconto dell'attività formativa della Scuola DNA & Forensic
DNA & Forensic si è proposta di offrire un valido apporto per mettere a fuoco i contorni della prova scientifica, snodo ormai cruciale di ogni vicenda giudiziaria.
Negli ultimi 25 anni, dagli anni 90 ad oggi ho assistito alla normale evoluzione dei Protocolli di pari passo con il progredire delle tecnologie e della ricerca scientifica ed, anche, ad una involuzione nella prassi forense; il test del DNA, dopo aver superato il vaglio di diffidenza iniziale, viene spesso utilizzato come codifica (ovvero, insieme di tecniche) sempre costante da applicare alle vicende forensi; in realtà, una codifica routinaria non può esistere poiché essa sarà sempre dipendente dalle singole tracce repertabili sulla scena criminis.
L’espressione < non c’è prova che il DNA sia di Tizio > (ovvero, dell’indagato), non equivale ad escludere con certezza che il DNA di una traccia sia riconducibile all’indagato stesso – potendo trattarsi, in casi complessi, di misture cellulari riconducibili a più soggetti (o nell’ambito della medesima azione o in tempi differenti). Tale circostanza, a volte, contribuisce a far vacillare l’uso delle prove scientifiche nel processo. Sempre sullo sfondo si assiste al condizionamento da “effetto CSI”, cioè al modo in cui alcune serie televisive di successo contribuiscono a indirizzare la percezione che la gente comune ha verso le scienze forensi, accrescendone le aspettative ed ingenerando nell’opinione pubblica il convincimento che qualsiasi risposta potrà essere ottenuta analogamente a quanto avviene nei format televisivi.
Il progetto DNA & Forensic, oltre a collocarsi in una prospettiva internazionale dell’Ateneo di Palermo, si è proposto di offrire a tutte le persone interessate all’analisi del DNA nel contesto forense un panorama il più completo possibile della molteplicità delle tecniche e delle problematiche coinvolte.
La Scuola si è rivolta a laureati o laureandi in biologia, medicina, giurisprudenza, chimica e tecnologie farmaceutiche, chimica e farmacologia, ma si è altresì rivolta all’Autorità giudiziaria nazionale, avvocati e operatori del diritto in genere, operatori delle forze dell’Ordine, psicologi e giornalisti, che volevano ampliare le conoscenze nel settore criminologico-forense giudiziario.
La prof.ssa Elena Carra, ha riunito un team di 47 relatori di elevato prestigio contribuendo alla formazione di eccellenza per i primi 23 partecipanti ed ha offerto loro un’opportunità unica nel settore.
Gli attestati di merito sono stati consegnati dal rettore dell’Università degli Studi di Palermo Fabrizio Micari, unitamente alla prof.ssa Elena Carra ed al direttore del Dipartimento STEBICEF, prof. Silvestre Buscemi; la cerimonia è stata aperta dal prof. Roberto Lagalla, già rettore, che aveva contribuito alla realizzazione del progetto di alta formazione che si è concluso proprio alla fine del suo mandato rettorale.
Nel corso della Cerimonia per la consegna degli attestati alcuni docenti della Summer School dell’Ateneo palermitano ed i dipendenti delle Forze dell’Ordine della Polizia Scientifica e dei Carabinieri del R.I.S. di Messina, hanno offerto il proprio contributo scientifico sul tema Criticità delle Scienze Forensi.
La scuola che avrà una cadenza biennale, si è avvalsa dell’attività di docenza degli accademici europei e nazionali più accreditati nella materia de qua, quali ad esempio, il Prof. Luz Roewer dell’Università di Berlino che è l’attuale curatore della banca dati europea per il cromosoma Y; il Prof. Peter Schneider, dell’Università di Colonia, che è coordinatore di un network di eccellenza in Genetica Forense, un consorzio di 12 organizzazioni europee di 8 differenti stai membri dell’Unione Europea; il Prof. Peter Gill che per ben 27 anni ha diretto il Forensic Science Service a Birmingham nel Regno Unito; lo stesso, docente presso l’Università di Oslo è anche membro del Forensic DNA Group-Crime Scene Investigation; e la Dr.ssa Hinda Haned che opera per conto dell’NFI (Netherlands Forensic Institute) del Ministero governativo dei paesi bassi (Ministry of Security and Justice).
Anche gli accademici nazionali coinvolti, Prof. Francesco De Stefano, Prof.ssa Susi Pelotti, Prof. Carlo Previderè, Prof. Silvano Presciuttini, Prof. Paolo Fattorini, che unitamente agli altri, costituiscono un punto di riferimento per l’Autorità giudiziaria; i loro nomi sono stati recentemente accostati al caso Yara Gambirasio, Chiara Poggi, Melania Rea, Meredith Kerchel, Elisa Claps, così come, i direttori del R.I.S. della Compagnia Carabinieri e della Polizia Scientifica Nazionale e del Gabinetto Provinciale di Palermo.
prof. Elena Carra
Coordinatore Scientifico