RICERCA/ Caccia al punteruolo rosso, arrivano a Palermo 500 trappole
Contro il punteruolo rosso, in città arrivano le trappole. Ne verranno sistemate 500 per catturare dai 40 ai 50 mila esemplari adulti del terribile killer delle palme. Il progetto della durata di due anni, è coordinato dai ricercatori del dipartimento di Scienze entomologiche dell’Università di Palermo e finanziato dall’assessorato regionale alla Cooperazione, sviluppo e solidarietà. Per l'acquisto delle trappole sono stati stanziati 23 mila euro (15 mila per il 2009 e 8 mila per il 2010). Con l’avvio della campagna "Una scuola adotta una trappola", in collaborazione con l’Osservatorio per la malattie delle piante del Comune, sono state raccolte le adesioni di una ventina di scuole e istituti della città. Il progetto è stato avviato a Palermo, in seguito ai buoni risultati già raggiunti a Marsala nell’ambito di un programma pilota, iniziato nel 2008, per la cattura in massa del punteruolo rosso. Nella cittadina del Trapanese sono state sistemate 47 trappole controllate ogni settimana. Sono stati 29 i campionamenti eseguiti tra il 22 aprile e il 30 ottobre. Poco meno di sette mesi per catturare 3200 esemplari adulti (di cui oltre 2000 femmine) del terribile fitofago delle palme che negli ultimi due anni ha stravolto l’architettura del paesaggio siciliano. Il programma pilota è stato avviato nell’ambito di un progetto sperimentale triennale di ricerca ("Fitopalmintro"), finanziato dall’assessorato regionale Agricoltura e foreste, che si prefigge di formulare una diagnosi precoce e quindi una cura d’avanguardia contro il terribile coleottero. Il controllo delle 500 trappole sistemate nei cortili delle scuole e degli istituti che hanno aderito all’iniziativa avverrà ogni quindici giorni. “Le trappole – spiega Stefano Colazza, ordinario di Entomologia agraria del dipartimento di Scienze entomologiche - sono provviste di un chip RFID (Radio-frequency identification) che, dialogando con un palmare dotato di un software sviluppato appositamente, consente di acquisire utili informazioni per la gestione della trappola come ad esempio la posizione Gps, i tempi di decadenza degli attrattivi utilizzati. Lo stesso palmare è stato utilizzato per memorizzare i dati delle catture, quali numero e sesso degli esemplari adulti. I dati memorizzati sono poi trasferiti via rete in un data base ”.
Per raccogliere le adesioni al progetto è stato attivato dal dipartimento di Scienze entomologiche anche un sito web http://adottaunatrappola.unipa.it