Pubblicato su “Journal of Extracellular Vesicles” uno studio sulle vescicole extracellulari utile alla ricerca contro il cancro col contributo di ricercatori del BiND e dello STeBiCeF di UniPa
Uno studio, condotto sulle vescicole extracellulari (EV) come sistema di comunicazione tra le cellule, frutto della collaborazione tra i gruppi di ricerca coordinati dai proff. Alessandro e Fontana del Dipartimento BiND-Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata, dai proff. Diana e Cirrincione del Dipartimento STeBiCeF-Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Palermo, insieme al gruppo del prof. Lorico della Touro University a Las Vegas, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Extracellular Vesicles, con risultati scientifici utili alla ricerca contro il cancro.
“Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha focalizzato la sua attenzione sullo studio delle vescicole extracellulari (EV) come sistema di comunicazione tra le cellule – spiega il prof. Alessandro - Le EV sono delle strutture dotate di membrana, rilasciate da tutte le cellule, e contengono al loro interno diversi componenti cellulari tra cui proteine, miRNA e Long non coding RNA; quest’ultimi possono essere così trasportati attraverso i fluidi biologici come il sangue ed interagire con cellule dei differenti tessuti ed organi modificandone la loro attività. Un problema di particolare rilievo è stata la comprensione dei meccanismi coinvolti nel rilascio del contenuto vescicolare all’interno delle cellule.
Lo studio ha dimostrato – prosegue - che le EV sono in grado di transitare all’interno del nucleo delle cellule e che l’itraconazolo, un farmaco antifungino ed un suo derivato il PRR851 sintetizzato nei laboratori della prof.ssa Diana, sono in grado di interferire con il complesso proteico VOR (Rab7, VAP-A, ORP3) impedendo l’ingresso delle EV nel compartimento nucleare.
I risultati sono estremamente interessanti – conclude - anche perché la comunicazione tramite EV viene utilizzata dalle cellule tumorali per l’invasione dei tessuti e per il processo di formazione delle metastasi. La possibilità di ostacolare con nuovi composti il trasporto del carico vescicolare nel compartimento nucleare, potrebbe rappresentare un nuovo target molecolare nella lotta contro il cancro”.