Prosegue il progetto Unipa-MISE per il potenziamento dell’UTT dell’Ateneo
Il Ministero dello sviluppo economico ha cofinanziato per il secondo anno consecutivo il progetto di potenziamento delle attività di trasferimento tecnologico dell’Ateneo di Palermo, già avviato nel 2018. Il secondo anno di attività prevede l’attivazione di una posizione aggiuntiva di “Knowledge Transfer Manager (KTM) ” all’interno dell’UTT di Unipa.
Grazie a questo secondo step del progetto, è ripartita l’attività di mappatura dell’offerta di ricerca di Unipa con l’obiettivo di rendere possibile la comunicazione efficace dei suoi risultati alle imprese potenzialmente interessate alla loro utilizzazione.
In questa prospettiva, sono state individuate 150 imprese operanti nei diversi settori produttivi (agricoltura, industria manifatturiera, servizi) e rispondenti ad alcuni requisiti fondamentali: dimensioni minime (soglie di fatturato), aree scientifico-tecnologiche di potenziale interesse, propensione all’innovazione desumibile dai dati di bilancio (asset immateriali, ed in particolare investimenti in R&S e marketing). In questa prima fase, la selezione ha riguardato le imprese localizzate nelle provincie della Sicilia occidentale, con propaggini anche su Enna e Messina, da un lato per facilitare le attività di scouting (contatti e visite aziendali), e dall’altro per costruire una rete di relazioni forti fra Unipa ed il tessuto produttivo territorialmente più prossimo.
Questa linea di attività dell’UTT da un lato integra l’attività della Commissione Brevetti che ha svolto negli anni, e continua a portare avanti, un importante lavoro nel campo della tutela della proprietà intellettuale dei trovati dei ricercatori, mediante le valutazioni interne di merito e le successive registrazioni brevettuali, sia in ambito nazionale che in ambito internazionale. Per quanto riguarda il numero dei brevetti, il nostro Ateneo evidenzia negli anni performance di assoluto rilievo che lo allineano alla media nazionale, ed in qualche anno anche con performance migliori della media. Rimane aperto, per tutti gli Atenei italiani, ed in un certo senso anche per quelli della fascia “top”, il problema della valorizzazione della ricerca, ossia del trasferimento dei suoi output alle imprese, ed in generale agli utilizzatori. Problema che, per ben note ed evidenti ragioni legate alla rarefazione del tessuto produttivo, assume nella nostra Regione, ed in particolare nelle sue province occidentali, aspetti di particolare complessità.
La preselezione delle 150 imprese, di cui si è detto, serve a sperimentare, per poi proporlo a regime, un modello integrativo di valorizzazione dalla ricerca che parta dalla domanda, orienti le linee di ricerca e porti, quindi, a risultati più facilmente trasferibili alle imprese.