Progetto “I SPORT – Inclusive Sport Project Opposed to Radicalization Tenets”
Proseguono le attività del progetto “I SPORT”, finanziato dalla Commissione Europea, che riunisce il CEIPES, il Centro di Detenzione Minorile di Palermo, i Centri per Rifugiati e Richiedenti Asilo, il CUS Palermo e il Dipartimento di SPPF dell’Università di Palermo (responsabile scientifico prof.ssa Elisabetta Di Giovanni), al fine di combattere il rischio di radicalizzazione a partire dagli ambienti più difficili e disagiati, promuovendo l’integrazione e la valorizzazione delle differenze culturali attraverso la pratica sportiva. Il progetto coinvolge 100 giovani, di età compresa tra i 16 ed i 25 anni di entrambi i sessi, tra cui giovani detenuti, rifugiati e giovani dal background migratorio, giovani locali, che partecipano a moduli sportivi di atletica, calcio a 5 e pallavolo, attraverso cui, grazie al lavoro di allenatori ed educatori, mettendo in risalto i valori di solidarietà, condivisione e cooperazione. Gli allenamenti, che comprenderanno una fase di formazione sportiva e un’altra basata sull’educazione non formale, si concluderanno con un torneo cittadino, che avrà luogo ad ottobre presso il CUS di Palermo.
Per info: http://ceipes.org/it/i-sport-il-nuovo-progetto-sullinclusione-sociale-attraverso-lo-sport/
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Evento conclusivo del Progetto "I SPORT"
Il 28 novembre 2018 si è svolto, presso il CUS di Palermo, l’evento conclusivo del Progetto I Sport – Inclusive Sport Project Opposed to Radicalization Tenets, che ha coinvolto in qualità di partner il Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione dell’Università degli studi di Palermo. Il progetto, coordinato dal CEIPES – Centro internazionale per la promozione dell’educazione e lo sviluppo, ente capofila del progetto, è stato condotto in partenariato con l’Istituto Penitenziario Minorile “Malaspina” e il CUS Palermo e con il contributo del Comune di Palermo, della Comunità Ivoriana in Sicilia, dell’Associazione Studenti Stranieri, delle comunità d’accoglienza e degli SPRAR del capoluogo. A partire dal mese di marzo le attività progettuali hanno coinvolto giovani migranti, detenuti e studenti universitari mediante gli strumenti dell’educazione non formale e dell’attività sportiva guidata dagli istruttori Salvatore La Bianca per il calcetto, Cesare di Cesare per l’atletica e Pietro Scaduto per la pallavolo.
L’evento conclusivo ha previsto, al termine dello svolgimento dei tornei finali degli sport praticati dai partecipanti, un seminario, che è stato condotto da relatori afferenti all’Università di Palermo: Prof. Antonio Palma, Prof. Antonino Bianco, Prof. Giuseppe Battaglia, Prof.ssa Elisabetta Di Giovanni e Dott.ssa Emanuela Caravello. Il tema dell’inclusione sociale conseguita per mezzo dell’attività sportiva è stata affrontata facendo riferimento all’esperienza progettuale e fornendo interessanti stimoli di riflessione ai partecipanti e agli studenti di Scienze Psicologiche e Scienze motorie presenti. La comunicazione ha previsto, inoltre, la presentazione del Manuale, elaborato dall’Università e dal CEIPES, pubblicato e distribuito in occasione dell’evento con il fine di divulgare le valutazioni scientifiche in merito al valore dello sport nelle dinamiche di inclusione sociale e di rendere fruibili le metodologie educative e di allenamento impiegate nell’ambito del progetto. La premiazione dei partecipanti, infine, è stata introdotta da una conferenza alla quale hanno preso parte, tra gli altri: la dott.ssa Irene Capozzi del CEIPES, il dott. Ibrahima Kobena, Presidente della Consulta delle Culture a Palermo e fondatore della Comunità Ivoriana in Sicilia, il dott. Rosario Genchi, project manager del CUS, il presidente del CUS Rosolino Siculiana, e il dott. Giuseppe Mattina, Assessore del Comune di Palermo alla Cittadinanza Solidale, Diritto e Dignità dell’Abitare e Beni Comuni.
La condivisione di intenti, valori e obiettivi tra tutti i partner del progetto, che hanno partecipato all’evento conclusivo, ha consentito il perseguimento degli obiettivi progettuali prefissati, specificatamente l’inclusione sociale e il dialogo interculturale finalizzato al superamento dei pregiudizi attraverso la pratica sportiva.
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