Prevenire il condizionamento criminale dell’economia: dal modello ablatorio al controllo terapeutico delle aziende
Domani, mercoledì 6 ottobre, a partire dalle 14.30, al Complesso Monumentale dello Steri, si terrà il Corso di formazione della Scuola Superiore della Magistratura dedicato al tema “Prevenire il condizionamento criminale dell’economia: dal modello ablatorio al controllo terapeutico delle aziende”.
Il Corso di formazione è organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura in collaborazione con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e l’Università degli Studi di Palermo. I responsabili del corso sono il dott. Marco Maria Alma e il dott. Costantino De Robbio. Esperto formatore è il prof. Costantino Visconti.
Le attività del corso prenderanno il via con i saluti del Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, prof. Fabrizio Micari, del Presidente della Scuola Superiore di Magistratura, dott. Giorgio Lattanzi, e del Procuratore Nazionale Antimafia, dott. Federico Cafiero De Raho.
Alle 15.00 i lavori saranno introdotti dagli interventi, in collegamento da remoto, del Ministro della Giustizia, prof.ssa Marta Cartabia, e del Ministro dell’Interno, dott.ssa Luciana Lamorgese.
Le numerose sessioni del Corso proseguiranno giovedì 7 e termineranno venerdì 8 ottobre, dalle 12.15, con l’intervento conclusivo del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dott. Roberto Garofali.
«La sinergia tra Magistratura e Università, a partire dal Corso di Laurea Magistrale in “Compliance, sviluppo aziendale e prevenzione del crimine” è un modello di formazione e di produzione culturale che arricchisce sia gli operatori sia in nostri studenti – commenta il prof. Costantino Visconti - In questo Corso di formazione si parlerà delle strategie degli apparati dello Stato, in particolare Prefetture e Autorità giudiziarie, per contrastare efficacemente il condizionamento criminale delle imprese, soprattutto in vista del PNRR. Sta arrivando una rilevante quantità di soldi pubblici e bisogna essere bravi a proteggere le nostre aziende dagli appetiti delle organizzazioni criminali mafiose e corruttive. Cambia però il paradigma, dobbiamo tendere la mano agli imprenditori e alle aziende, affiancandole nell’opera di difesa dai tentativi di infiltrazione criminale. Dobbiamo riuscire a riservare interdittive e confische alle imprese inguaribili, offrendo sempre più affiancamenti e sostegno alle imprese che vogliono operare nella legalità”.