Prendersi cura di chi cura: rischio di burnout ed emergenza COVID-19
In questi ultimi mesi medici, infermieri e personale sanitario in genere sono sottoposti, a causa dell’emergenza COVID-19, ad un carico di lavoro straordinario che ha richiesto un adattamento repentino alle nuove modalità di lavoro e ai protocolli di sicurezza emergenziali. Nel loro impegno per assistere e curare i pazienti affetti da COVID-19, medici e infermieri in particolare, sono esposti quotidianamente a situazioni ed eventi che possono condurre allo sviluppo, o all’esacerbazione, di distress psicologico. I turni di lavoro molto lunghi e la costante paura del contagio, nonché la frustrazione causata dalla difficoltà di fornire cure efficaci ai propri pazienti, rappresentano tutti fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza di un distress lavorativo di proporzioni considerevoli. In generale a dare origine a condizioni di stress non sono solo il contatto intimo e continuativo con la sofferenza del paziente ma anche altri fattori genericamente collegati all’organizzazione della struttura, alle dinamiche e alla qualità delle relazioni con i colleghi e con la direzione sanitaria. Il ripetersi di situazioni di distress può determinare un elevato rischio di burnout.
Scopo
1- Il primo obiettivo è quello di rilevare l’eventuale presenza e le caratteristiche di una condizione di burnout del personale sanitario ospedaliero e territoriale.
2- Individuare alcune variabili psicologiche che possano fungere da fattori di protezione e/o fattori di rischio per lo sviluppo di questa particolare forma di stress lavoro-correlato.
Realizzazione
1- Un team di ricerca, composto da medici e psicologici clinico-dinamici, delle Università di Palermo e di Bologna ha messo a punto un questionario compilabile online rivolto al personale sanitario ospedaliero e territoriale. La partecipazione è anonima e volontaria.
Qui il link:
https://qfreeaccountssjc1.az1.qualtrics.com/jfe/form/SV_d6bTUplOYqpnQHj
Gruppo di Ricerca
Coordinamento scientifico: Maria Stella Epifanio, Sabina La Grutta e Gioacchino Lavanco per l’Università di Palermo; Elena Trombini, Francesca Agostini e Giacomo Mancini per l’Università di Bologna.
Gruppo di lavoro: Cinzia Novara, Michele Roccella, Ludovico La Grutta, Rosa Lo Baido, Giacomo Mancini, Lila Mitsopoulou.