Pratiche di scienza aperta
Nei progetti europei del programma Horizon Europe le pratiche di scienza aperta rappresentano ormai la nuova normalità. Esse, infatti, sono richieste nell’intero ciclo di vita del progetto: già in fase di proposal submission vengono valutate le pratiche di scienza aperta, nella fase progettuale viene valutata l’effettiva implementazione di quanto descritto in fase di proposta e il tutto viene costantemente monitorato nella reportistica di progetto.
Giglia, Elena. (2021, May 27). Guida all'Open Science in Horizon Europe. Zenodo. https://doi.org/10.5281/zenodo.5589722 - Creative Commons Attribution 4.0 International
In fase di proposal submission sono previste una pagina dedicata alla descrizione delle pratiche di open science e una pagina dedicata alla descrizione del processo di gestione dei dati di ricerca utilizzati e prodotti. E’ necessario anche elencare la lista delle infrastrutture e le risorse umane, con i relativi profili professionali (skills) dedicate alle pratiche open science e alla gestione dei dati di ricerca. Bisognerà anche specificare quali pubblicazioni saranno previste e se ad accesso aperto, oltre a specificare che i dati avranno caratteristiche FAIR e saranno pubblicati secondo il principio “as open as possible, as closed as necessary”.
In Horizon Europe alcune pratiche di scienza aperta sono obbligatorie, altre sono raccomandate, anche se non meno importanti per elevare la qualità della proposta di ricerca. L’open science, infatti, rappresenta un ambito di applicazione di gran lunga più ampio della pubblicazione dei lavori di ricerca in open access.
Le pratiche di open science obbligatorie in Horizon Europe sono:
- pubblicazione OA dei lavori scientifici prodotti nell’ambito del progetto Horizon Europe (consulta la sezione Requisiti open nei progetti europei, in questo sito);
- gestione FAIR dei dati trattati e dati risultanti dalla ricerca (consulta la sezione dati FAIR di questo sito);
- redazione del DMP (Data Management Plan), pubblicazione ad accesso aperto dei dati: as open as possible, as open as necessary (consulta la sezione Data Management Plan di questo sito);
- accesso digitale o fisico ai risultati della ricerca (consulta le sezioni Open access e Data Management Plan di questo sito)
- in caso di emergenza pubblica, accesso immediato a tutti i risultati della ricerca.
Le pratiche di open science raccomandate sono diverse, con l'obiettivo di:
- utilizzare strumenti e pratiche che diano alla ricerca maggiore collaborazione, trasparenza ed integrità (consulta l'articolo "Strumenti collaborativi nei progetti di ricerca", in questa sezione)
- gestire le procedure di ricerca, nell’ottica di garantire la riproducibilità
- collaborare con gli stakeholders e con gli utenti finali.
Early and open sharing
Una pratica raccomandata è quella di condividere prima possibile i risultati della propria ricerca (early and open sharing), richiesto in diverse parti del Grant Agreement di Horizon Europe, per garantire la collaborazione e la trasparenza. L’early and open sharing ha l’obiettivo di condividere con la comunità scientifica, ad esempio, anche i risultati negativi di una ricerca, mentre fino ad oggi sono stati pubblicati, sulle diverse riviste ad altro impatto, soltanto i risultati positivi. Un modo per attuare questa pratica è quello di pubblicare dei pre-prints (su Zenodo, sul proprio repository istituzionale, su archivi di pre-prints specializzati). Un’altra modalità è quella della pre-registration, in cui si pubblica, prima che ne comincino le attività, la descrizione dettagliata della metodologia del progetto di ricerca. Sono disponibili diversi modelli, ad esempio in open science framework (https://osf.io/8v2n7/), per le diverse discipline.
Pre-registration
E’ raccomandato rendere la propria ricerca riproducibile tramite una pre-registration. Diversamente da quanto avviene nel tipico workflow di pubblicazione di un articolo, in cui si invia all'editore il testo che descrive lo studio e i risultati, con la pre-registration viene sottomessa all'editore la descrizione della metodologia, su cui viene quindi effettuata la peer-review. A seguito dell'accettazione del report sulla metodologia, verrà poi avviato l’effettivo svolgimento del progetto di ricerca. Ciò contribuisce ad accrescere la fiducia nella ricerca scientifica.
La pre-registration può essere pubblicata anche su OSF.io (consulta l'help o vai alla pagina Preregistration Landing Page.). Sulla piattaforma, per la pre-registration, può essere applicato un embargo fino a 4 anni dal primo caricamento; ciò consente di mantenere i benefici (trasparenza, credibilità, rigore metodologico, rapporto di fiducia con la comunità scientifica, gruppi di pari e riviste scientifiche) della pre-registration senza il timore che la propria idea possa essere diffusa prima di aver pubblicato i risultati della propria ricerca (cfr. https://help.osf.io/article/164-submit-your-draft-registration).
Open peer-review
Un’altra pratica raccomandata è quella della open peer-review, che può contribuire ad innalzare la qualità della review con critiche costruttive e condivise.
Sono possibili diverse tipologie di open peer review. Per comprendere di cosa si tratta, sono analizzati i diversi aspetti alla pagina https://www.fosteropenscience.eu/learning/open-peer-review/#/id/5a17e150c2af651d1e3b1bce.
In generale l'open peer-review offre una maggiore trasparenza riguardo alle identità degli autori e dei revisori, rende i report relativi alla review disponibili alla comunità scientifica e ne incentiva la partecipazione, consente di rendere immediatamente disponibili i manoscritti e di commentare poi anche il manoscritto finale. Oltre alla trasparenza, altri vantaggi possono essere:
- la velocità di revisione (spesso un lavoro scientifico, prima di essere pubblicato, deve attendere parecchi mesi, trascorsi i quali potrebbe essere già obsoleto;nel caso di ricerche in ambito medico, il ritardo nella messa a disposizione alla comunità scientifica e alla società, potrebbe rappresentare un danno);
- l'affidabilità (includere una comunità più ampia di revisori offre una migliore opportunità per identificare difetti metodologici o altre incongruenze nella ricerca. Il numero di articoli elencati da retractionwatch evidenzia il fatto che l'attuale sistema di peer review non è sempre una garanzia di qualità);
- la revisione tra pari aperta supporta una maggiore coerenza e riduce la possibilità di bias garantendo che le opinioni di più revisori per un determinato articolo possano essere acquisite e confrontate;
- la possibilità di rendere aperte le domande dei revisori insieme alle risposte degli autori fornisce un contesto prezioso che descrive le metodologie impiegate e i processi di ricerca. Ciò è possibile solo se i rapporti di revisione sono resi accessibili;
- la possibilità di pubblicare i rapporti di revisione e di assegnare loro un DOI li rende citabili a pieno titolo, con un evidente vantaggio per i revisori (valorizzazione del lavoro di revisione e visibilità; dal punto di vista pratico, ad esempio, aggiornamento automatico in tutte le aree del proprio profilo tramite l'esposizione del proprio ORCID).
Version control
Una pratica di open science che contribuisce positivamente nella riproducibilità della ricerca scientifica è quella del version control (gestione delle versioni) di documentazione, software, dataset, ecc. Per il version control del software esistono diversi strumenti, come Bitbucket, GitHub, GitLab, ecc. Strumenti come gli Electronic Lab Notebooks consentono il versioning di documentazione, dati grezzi, intermedi e finali, parametri sperimentali e di misurazione, campioni, che all’interno dello strumento sono ricercabili e tracciabili.
Corretta attribuzione del ruolo del contributor
Una buona pratica di open science è quella della corretta attribuzione del ruolo del contributor nelle attività e negli output di progetto. Alcuni strumenti, come CRediT –Contributor Roles Taxonomy (https://credit.niso.org/), consente di utilizzare una tassonomia standard di tali ruoli.
Citizen science
Un’altra pratica da considerare per l’inserimento nella propria proposta di progetto è quella della Citizen Science, che consente una maggiore accessibilità ai risultati e ai processi della ricerca scientifica, con la partecipazione di volontari nella ricerca. Le ricadute: inclusione sociale, cittadinanza scientifica, sostenibilità.
Altre pratiche di open science
Numerosissime altre pratiche di open science possono essere ispirate dall’immagine
Kramer, Bianca; Bosman, Jeroen (2017): Wheel of Open Science practices (image). figshare. Figure. https://doi.org/10.6084/m9.figshare.4628014.v2
Fonte: Shalini Kurapati e Emma Lazzeri (29 ottobre 2021). Webinar cafè: "Horizon Europe: tutto quello che volete sapere sulla gestione dei dati", ICDI (Italian Computing and Data Infrastructure), https://www.icdi.it/it/news/109-horizon-europe-tutto-quello-che-volete-sapere-sulla-gestione-dei-dati.