PROVVEDIMENTI/Ricercatori a termine e tagli ai fondi per le supplenze
Riduzione dei fondi destinati alle supplenze, istituzione della figura del ricercatore a termine e riordino degli elenchi dei contratti a tempo determinato con gli esterni. L’Università di Palermo vara tre provvedimenti per contenere i costi, potenziare l’attività di ricerca, mettere ordine nei rapporti istituiti con professionalità esterne. Il Consiglio d’amministrazione, nel piano di rientro, ha previsto il taglio di due terzi dei fondi destinati alle supplenze per la copertura degli insegnamenti vacanti. Le risorse passeranno da 1 milione e 800 mila euro.
Il Senato accademico ha invece approvato il regolamento per l’assunzione dei “ricercatori a termine”, figura prevista dalla legge Moratti, la 230 del 2005, e finora non introdotta all’Università di Palermo. Lo scopo dell’Ateneo è quello di potenziare l’attività di ricerca, affiancando ai docenti, nel loro compito istituzionale di ricerca, nuovi e giovani “cerveli” preparati e liberi da attività didattiche. I ricercatori a tempo determinato saranno reclutati con procedure concorsuali, avranno un contratto di durata triennale che potranno vedere rinnovato solo dopo una valutazione dell’attività svolta.
Sono stati anche aggiornati gli elenchi dei contratti di lavoro a tempo determinato stipulati da esterni con l’Ateneo. Sono state verificate tutte le posizioni aperte negli ultimi anni, e mantenute in elenco solo quelle effettivamente in corso: da 7.400 si è arrivati a 3.200 contratti a tempo determinato.