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PREMIO/Docente segnalato al premio in Fisica applicata ai Beni Culturali

7-ott-2010

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Durante il XCVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica, tenuto quest’anno a Bologna, la comunicazione intitolata “Tecniche Tomografiche a raggi X per lo studio dei Beni Culturali” è stata molto apprezzata dalla comunità fisica nell’ambito della sezione di Fisica Applicata ai Beni Culturali. La relazione è stata presentata da Tiziano Schillaci del Dipartimento di Fisica e Tecnologie Relative (DiFTeR) dell’Università degli Studi di Palermo. Il lavoro è stato svolto in collaborazione tra il Laboratorio UniNetLAb di Fisica Applicata ai Beni Culturali del Dipartimento di Fisica e Tecnologie Relative (DiFTeR) e la Sezione di Scienze Radiologiche del Dipartimento di Biopatologia e Biotecnologie Mediche e Forensi (DiBiMeF) dell’Università degli Studi di Palermo. Ha collaborato anche l’Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo (ISAFOM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Ercolano (NA). Tiziano Schillaci, assegnista di ricerca presso il DiFTeR è responsabile scientifico del Laboratorio di Fisica Applicata ai Beni Culturali. Al lavoro hanno partecipato Maria Francesca Alberghina e Rosita Barraco, dottorande di ricerca in Fisica Applicata presso il DiFTeR, Maria Brai, professore di Fisica Applicata, Antonio Lo Casto, professore di Diagnostica per Immagini e Anna Mazzocchio, tecnico di radiologia entrambi del (DiBiMeF) e Giacomo Mele, ricercatore CNR dell’ISAFOM.
La ricerca ha come scopo l’applicazione metodologica della tomografia e della microtomografia a raggi X per lo studio di oggetti di interesse storico-artistico ed archeologico. Sono stati presentati i risultati ottenuti su diversi casi studio di materiale differente. L’indagine non invasiva delle strutture interne di oggetti mediante tecniche di imaging in tomografia a raggi X permette di ottenere risultati difficilmente ottenibili mediante altre tecniche di analisi. Oltre agli aspetti morfologici vengono messe in risalto le proprietà delle strutture porose e le cinetiche di assorbimento capillare di fluidi in mezzi porosi. Mediante tali tecniche è possibile ispezionare la struttura interna di oggetti altrimenti non accessibile in maniera non distruttiva e dunque permette di valutare anche la presenza di fratture o difetti interni, la presenza di eventuali inserti metallici e nel caso di legni offrire la possibilità di determinare la tipologia del legno usato a partire dall’analisi delle strutture circolari del legno e dalla presenza di eventuali canali resiniferi. Nel caso di applicazioni di consolidanti in materiali lapidei, legni o carta è possibile analizzare il grado di penetrazione del consolidante, l’uniformità di distribuzione e come esso agisce nel ridurre la capacità di assorbimento di fluidi per capillarità. La collaborazione tra i sopramenzionati enti di ricerca è attiva già da diversi anni e con riferimento ai futuri progetti di ricerca è stato presentato, nell’ambito del Progetto PON 2010 (Ricerca & Competitività Industriale) in collaborazione con diverse piccole e medie imprese il progetto CHIMI (Cultural Heritages Investigations with Mobile Instrumentation) che prevede la realizzazione di un tomografo portatile per applicazioni sui Beni Culturali. Al raggiungimento degli obiettivi prefissati nella ricerca hanno dato un significativo contributo Maria Tutone e Marco Daricello, tecnici di radiologia presso il DiBiMeF, il Pier Paolo Purpura, specializzando in radiodiagnostica presso la stessa struttura universitaria, Marcello Mirabello e Michele Quartararo tecnici del DiFTeR.