Nuovi migranti, nuova didattica. Università e Scuola insieme per l’inclusione linguistica dei minori stranieri
“Siamo molto felici di intraprendere questo percorso comune con la Scuola di Lingua italiana per Stranieri. Siamo certi che l’incontro con docenti e ricercatori dell’Università di Palermo, che da anni sperimentano modelli didattici efficaci e soprattutto adeguati all’inclusione linguistica delle categorie più fragili fra i nostri studenti, non potrà che arricchire il corpo insegnanti della nuova realtà che rappresento. Questo percorso comune ci inorgoglisce ancora di più perché si tratta di un esperimento ancora inedito in Italia, e cioè l’incontro all’interno di una cornice assolutamente innovativa tra formazione, ricerca e didattica. Accogliamo con entusiasmo il modello formativo e didattico che ci è stato presentato, il quale prevede che una parte dell’apprendimento della lingua avvenga per immersione nel territorio della città”.
Sono queste le parole della dirigente del CPIA Palermo 1 (ex Centri Territoriali Permanenti), Giuseppina Sorce, che chiudono il primo di una serie di incontri formativi tenuti dai docenti della Scuola di Lingua italiana per Stranieri e rivolti agli insegnanti che quotidianamente nelle scuole di questa neonata realtà istituzionale lavorano per l’inclusione, tra gli altri, di studenti analfabeti o a bassa scolarizzazione, quasi interamente stranieri provenienti dell’Africa subsahariana, Bangladesh e Maghreb.
Il prossimo incontro si terrà il 4 febbraio, anticipando di qualche giorno l’avvio delle lezioni di lingua italiana nelle classi dei migranti. Sulla base di un protocollo di collaborazione stipulato nelle settimane scorse, le due istituzioni formative metteranno in comune le loro esperienze di didattica e di inclusione linguistica. Sono inoltre previsti laboratori di italiano L2 nelle sedi del CPIA Palermo 1 in cui verranno sperimentate nuove modalità didattiche per adulti analfabeti, formazione in servizio degli insegnanti in forme innovative, e la messa in rete con altre realtà italiana ed europee dei modelli utilizzati e dei risultati raggiunti attraverso un convegno che si terrà a maggio 2016.
“Questa collaborazione tra l’università e la scuola è un passo che auspicavamo da tempo. D’altra parte costruire percorsi comuni era inevitabile se si pensa che l’utenza a cui si rivolge il CPIA e la Scuola di italiano dell'università è in parte la stessa. Metteremo a disposizione degli insegnanti quanto abbiamo imparato nei quattro anni di progetto rivolto all’inclusione linguistica dei migranti a bassa scolarizzazione”. È quanto ha affermato la direttrice di Itastra, Mari D’Agostino, ad apertura dei lavori.