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NEWS: Minori non accompagnati bloccati nei centri di detenzione in Libia. Un viaggio fatale e privo di speranza.

9-mar-2017

ItaStra aiuta i migranti ad integrarsi nella nostra cultura

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studenti

 

Per i migranti africani, la Libia è uno dei punti di passaggio fondamentale per raggiungere l’Europa. Ma  il transito da questo paese non è sempre facile da superare, soprattutto per bambini e ragazzi non accompagnati. Difatti, dal 2016  il numero dei migranti bloccati  in Libia ha superato i 250 mila, numero che con il tempo tenderà a crescere sempre più. La maggior parte dei minori che cercano di attraversare il Mediterraneo, viene catturata e rinchiusa in dei centri di detenzione, severamente controllati dalle milizie, dove vivono in maniera disumana, vittime di abusi e violenze.

Bloccare le coste libiche in questo modo, non impedirà ai migranti di mettersi in mare per raggiungere un futuro migliore, ma in qualsiasi condizione, indurrà loro ad intraprendere viaggi ancora più pericolosi.

Negli ultimi anni, anche ItaStra si è occupata dei giovani migranti arrivati a Palermo , dando vita al progetto “Odisseo arriving-alone”, prodotto di diverse attività formative, artistiche e scientifiche della Scuola, riunite intorno alle parole di inclusione e partecipazione. Il viaggio di Odisseo, tradotto in diverse lingue africane, si è intrecciato al racconto di chi era appena approdato nelle coste siciliane. Inoltre, dal gruppo di ricerca ItaStra nasce il volume “Ponti di parole. Percorso integrato di lingua italiana per apprendenti adulti dai più bassi livelli di scolarità”, realizzato per insegnare l’italiano a chi giunge in Italia analfabeta o semianalfabeta. Altro percorso che permette ai migranti di integrarsi nella nostra cultura, è la collaborazione tra ItaStra e i Centri di Istituzione Provinciale degli Adulti di Palermo  (CPIA), che offre corsi serali per adulti, favorendo l’innalzamento dei livelli di istruzione e apprendimento.

È arrivato il momento di fermare lo sfruttamento, gli abusi e la morte di bambini e spesso anche di donne, su questa rotta di sofferenza. Queste persone meritano di essere protette dalla violenza, dallo sfruttamento e dagli abusi lungo il loro viaggio. Bisognerebbe offrire loro percorsi sicuri e legali verso una vita migliore.