Morto Michal Bristiger, laureato “ad honorem” in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo
Lo scorso 16 dicembre è morto a Varsavia Michał Bristiger, musicologo di fama mondiale, cui il nostro Ateneo aveva conferito nel 2004 la laurea ad honorem in Discipline dell’Arte della Musica e dello Spettacolo. Nato nel 1921 aveva studiato musica, medicina e musicologia in Polonia e, in Italia, a Bologna. Tornato in Patria conseguì il Ph.D. a Varsavia nel 1963 con una dissertazione sulla musica strumentale del Rinascimento. Bristiger ha insegnato nelle Università polacche di Varsavia, di Cracovia e di Poznan; e, in Italia, a Palermo e a Cosenza. Ricercatore dell’Istituto d’Arte dell’Accademia polacca delle Scienze, ha tenuto cariche prestigiose a Vienna (Institut für die Wissenschaften vom Menschen) e a Cracovia (International Mozart Academy). È autore di un gran numero di saggi su molti diversi argomenti teorici (specialmente la relazione tra musica e linguaggio e l’analisi musicale) e storici (dal XVII al XX secolo); ha curato numerose edizioni critiche; ha organizzato molti convegni. Oltre a far parte delle redazioni e dei comitati scientifici di riviste musicologiche di diversi paesi, ha fondato e diretto «Res Facta» e «Res Facta Nova» (1967-2011), «Pagine» e «Nuove Pagine» (dal 1972), «De Musica/Muzykalia» (dal 2001) e «De Musica/Diagonali» (dal 2012).
Maestro coinvolgente e dirompente, non ha mai cessato di insegnare, ideare, organizzare, stimolare giovani e non più giovani, destando la meraviglia e l’ammirazione di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di collaborare con lui.
Con l’Italia, e in particolare con Palermo, ha mantenuto per tutta la vita un forte legame di studio e di affetti sviluppatosi grazie alla collaborazione e all’amicizia con Paolo Emilio Carapezza, fortificato dagli scambi scientifici e umani che lui stesso ha più volte raccontato e, nel 2012, pubblicato: Palermo-Varsavia, una lunga collaborazione in «Diagonali», la rivista da lui fondata il cui titolo allude alle linee che hanno legato e legano le nostre culture: «Due città – Palermo e Varsavia – unite da una linea comune. Questa linea è particolare, né verticale né orizzontale, non è né un meridiano, né un parallelo. Nutro l’accesa sensazione che alla nostra relazione si debba dare un nome specifico, così com’è lei – “La Diagonale”».
Già negli anni Sessanta Michał Bristiger ha fatto parte della redazione di «Collage», la rivista di arti contemporanee di Paolo Emilio Carapezza e Antonino Titone. Ha insegnato a Palermo, invitato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia come docente di chiara fama, negli anni Ottanta, e di nuovo più brevemente nei Novanta, tenendo memorabili corsi di lezioni sull’analisi musicale, facendoci conoscere le metodologie allora più innovative e applicandole a opere di cui pochi avevamo sentito parlare. Ma non solo, tenne anche un corso di lingua polacca che diede uno straordinario frutto: uno dei fruitori di quelle lezioni, Antonino Fiorenza, tradusse dal polacco L’opera musicale e la sua identità, un fondamentale testo del filosofo Roman Ingarden che fu pubblicato nella collana «Puncta» dell’Istituto di Storia della Musica.
Forse è l’ultimo lavoro di Michał Bristiger l’articolo ch’egli ha scritto sulla Filosofia della musica di Giuseppe Mazzini, in italiano, per un volume Le cadeau du village che hanno appena curato i musicologi palermitani, e che in questi giorni a Palermo va in stampa.