Milo De Angelis / Profilo bio-bibliografico
Milo De Angelis è nato nel 1951 a Milano dove ha insegnato in un carcere di massimo sicurezza.
Nel 2022 gli è stato assegnato il premio Saba Poesia.
Incontri agguati e altre poesie scelte è appena uscito in lingua cinese.
Pubblica la sua prima raccolta di poesie, Somiglianze, nel 1976, presso l’editore Guanda, nella collana Quaderno della Fenice, sostenuto da Giovanni Raboni. Il libro è destinato a diventare tra le opere più influenti della poesia italiana contemporanea. Del 1983 è Millimetri pubblicato presso la “bianca” di Einaudi. Tutti i successivi libri di poesie escono per Mondadori: Terra del viso (1985); Distante un padre (1989); Biografia sommaria (1999); Tema dell’addio (2005); Quell’andarsene nel buio dei cortili (2010); Incontri e agguati (2015), Linea intera, linea spezzata (2020). In Colloqui sulla poesia, a cura di Isabella Vincenti (La Vita Felice, Milano 2008) e La parola data (Mimesis, Milano 2017) sono raccolte le interviste più importanti del poeta da lui stesso selezionate. Nel 2008 e nel 2017, sempre per Mondadori, esce il libro che raccoglie tutte le poesie. Poesia e destino (summa critica del poeta) appare in una prima edizione nel 1983 per Cappelli Editore ed è ristampata da Crocetti nel 2019 con una nota di Lorenzo Chiuchiù. Nel gennaio 2022 è uscito Linea intera, linea spezzata, ultimo in ordine di tempo.
I temi della poesia di De Angelis sono stati efficacemente sintetizzati in una nota critica di Daniele Piccini del 2020 che ha accompagnato la pubblicazione di alcuni inediti poi raccolti in Linea intera, linea spazzata: “Il gesto atletico perfetto e fulminante, le presenze modeste e insieme oracolari, gli anni del liceo e le loro sconfinate promesse, i nomi legati ai luoghi coessenziali della poesia dell’autore (prima di tutto Milano ma anche il Monferrato)”. L’elenco, si aggiunge, potrebbe continuare così: adolescenza, ritorno e destino; il rapporto tra l’io e l’altro e tra tempo e istante; la rappresentazione dell’assoluto; caos e armonia; il suicidio.
Grande influenza nella formazione del poeta, come da lui stesso dichiarato, hanno avuto Cesare Pavese (Dialoghi con Leucò in particolare) e Giacomo Leopardi (L’infinito e la sua rappresentazione nell’arte). Tra i non italiani, la poetessa russa Marina Ivanovna Cvetaeva, Paul Celan e il poeta polacco BolesÅ‚aw LeÅ›mian. L’influenza di BolesÅ‚aw LeÅ›mian è evidente anche nei contenuti della rivista “Niebo”, fondata nel 1977 da De Angelis e alcuni amici, uniti dall’interesse per la poesia. “Niebo” è una parola polacca che significa “cielo”, infatti De Angelis aveva trascorso un periodo a Varsavia dove aveva conosciuto e studiato con fervore il pensiero e l’opera di LeÅ›mian. Il “cielo”, “vuota cupola”, è una delle immagini centrali nella poesia del poeta polacco. La rivista occupa una importanza fondamentale nella storia della poesia italiana. Controverso il rapporto con Franco Fortini, costellato da importanti collaborazioni ma anche da una violenta rottura sul tema dell’impegno dell’intellettuale e del poeta nella società e in politica. In più occasioni De Angelis ha riferito il suo interesse per l’idea di linguaggio e di parola di Jacques Lacan.
(da Vincenzo Pinello, Milo De Angelis: il lessico del ritorno e del topos tra finitudine e assoluto, in Italica Vol. 98/N.2, 2021, con aggiornamenti).