Maurizio Carta è il nuovo presidente della Scuola Politecnica
“Grazie alla mia comunità che ha voluto tributarmi fiducia e affetto eleggendomi con grande partecipazione, Presidente della Scuola Politecnica di Unipa. È per me un grande privilegio che porterò avanti con passione sapendo di poter contare sui colleghi”. Con queste parole, Maurizio Carta ha ringraziato dopo l'elezione a presidente della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo per il triennio accademico 2015/2018.
Carta che succede a Fabrizio Micari, il quale dal prossimo 1° novembre inizierà il suo sessennio all’alta carica di Rettore dell’Università di Palermo, ha illustrato le linee programmatiche per rafforzare e sviluppare la Scuola Politecnica come piattaforma abilitante per il potenziamento della comunità degli studi in Agraria, Architettura, Economia e Ingegneria e come componente attiva della governance culturale dell’Ateneo.
“La presenza di una Scuola Politecnica immersa nella città, e radicata nella regione attraverso i suoi poli decentrati – ha detto Carta - deve favorire l’avvio di filiere di formazione funzionali alle vocazioni, alle risorse e alle opportunità del territorio, promuovendo in maniera permanente l’integrazione universitaria con il sistema culturale, sociale e produttivo della città e del territorio di riferimento”.
Questi gli obiettivi e temi dell’agenda di lavoro per il triennio 2015/18 di Maurizio Carta:
• L'attività della Scuola deve agevolare la circolazione del sapere e il miglioramento della qualità dell'offerta formativa e del livello di internazionalizzazione dell'Ateneo.
• Occorre continuare l’azione di potenziamento della Scuola attraverso una ulteriore stabilità e ampliamento dell’offerta didattica proposta e gestita dai Dipartimenti, una sempre maggiore condivisione del progetto culturale politecnico ed un rafforzamento delle risorse finanziarie, gestionali e di competenze.
• È necessario mettere a sistema e fare interagire efficacemente le diverse anime e identità culturali, scientifiche e tecniche perché possano interagire in vista di progetti didattici comuni di ampio respiro, nel rispetto delle diverse competenze ed esperienze disciplinari e lì dove serva un'azione di Scuola e non bastino quelle dei singoli Dipartimenti.
• Bisogna ampliare la partecipazione alle attività esterne della Scuola coinvolgendo altri soggetti che possano condividere il progetto culturale e formativo.
• Ritengo prioritario continuare ed incrementare la politica di dotazione della sede di spazi e servizi adeguati alla formazione e alle attività culturali in modo da agevolare l'azione della comunità scientifica.
• Infine, ritengo indispensabile ascoltare tutte le componenti della Scuola in modo da arricchire del loro punto di vista e delle loro indicazioni l’azione di governo della Presidenza e del Consiglio attraverso la indizione di una Assemblea di Scuola almeno una volta all’anno per discutere in maniera ampia e partecipata.