Lutto per il mondo accademico: Morto il prof. Gugliemo Benfratello
Alle soglie del novantesimo compleanno (che avrebbe compiuto venerdì prossimo) è scomparso il prof. Guglielmo Benfratello, Professore emerito, dell'Università di Palermo, una delle personalità più rilevanti dell’Accademia palermitana nell’ultimo cinquantennio.
Il rettore Fabrizio Micari, il Corpo accademico, gli studenti e il personale tecnico e amministrativo dell’Università di Palermo, partecipano con profondo cordoglio al dolore dei familiari.
Laureato a Palermo nel 1949 in Ingegneria Civile, si trasferisce a Milano nel 1952, presso l’Istituto di Idraulica del Politecnico, diretto dal prof. Giulio De Marchi. In questa prestigiosa Scuola svolge la sua carriera accademica: assistente ordinario, libero docente di Idraulica, professore incaricato di Idraulica Agraria nell’Università Cattolica di Piacenza, ternato nel concorso a cattedra bandito dall’Università di Genova.
Nel 1962 rientra a Palermo, chiamato alla cattedra di “Impianti Speciali Idraulici” presso la Facoltà d’Ingegneria dove, dall’anno successivo, ricopre l’insegnamento di Idraulica che tiene ininterrottamente fino al 1997, anno del collocamento a riposo. Nel 1998 il Ministero dell’Università e della Ricerca gli ha conferito il titolo di Professore Emerito.
Sono numerosi gli incarichi universitari ricoperti: direttore dell’Istituto di Idraulica fino all’A.A. 1979-80; prorettore ai servizi amministrativi con il Rettore Michele Gerbasi; prorettore vicario con il Rettore Giuseppe D’Alessandro; componente del Consiglio Universitario Nazionale dal 1979 al 1986; preside della Facoltà d’Ingegneria per otto anni, periodo in cui ha curato, tra l’altro, la costruzione del nuovo edificio della Presidenza al Parco d’Orléans.
Quegli anni si caratterizzano per la forte contestazione degli studenti in tutta Italia, ma a Palermo le doti di saggezza e di equilibrio espresse dal Prof. Benfratello hanno consentito di superare il difficile periodo. Sicché – si ricorda – che la sola forma di protesta degli studenti si concretizzò nella scritta comparsa sulle pareti delle scale che conducevano alla Presidenza “Niente paternalismo Willy”.
La vasta produzione scientifica nel campo dell’Idraulica teorica e applicata ha spaziato dal moto delle bolle d’aria ai sifoni automatici, dal moto vario nelle correnti in pressione alle leggi di resistenza, alle sistemazioni idrauliche, al bilancio idrologico del terreno agrario, al riuso delle acque reflue.
Estremamente utile e vario il contributo, altrettanto vasto, nel campo didattico con dispense, tavole sinottiche molto apprezzate dagli studenti, prolusioni, voci per manuali ed enciclopedie, corsi di aggiornamento, corsi di lezione serali aperti dalla Facoltà d’Ingegneria per gli studenti lavoratori.
Ed a proposito della didattica meritano particolare riconoscimento i rapporti personali con gli studenti, l’approccio gentile ed elegante, la grande disponibilità nell’assistenza, il rispetto in sede di valutazione dei candidati.
Tra il 1969 ed il 1980 ha guidato il lavoro di ben 5 allievi, i quali hanno percorso tutta la carriera universitaria fino alla nomina a professore ordinario.
Ha svolto una limitata attività professionale, soprattutto nel settore delle consulenze, anche giudiziarie, e dei collaudi, prestando altresì le sue competenze ad Enti prestigiosi, come il Provveditorato alle Opere Pubbliche per la Sicilia, le Ferrovie dello Stato per lo studio dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, l’ENEA, il CNR, la Cassa del Mezzogiorno per conto della quale ha redatto il “Piano per il disinquinamento dell’Area metropolitana di Palermo”, l’IRFIS.
Lo stesso Professore ebbe a scrivere una lettera di commiato, datata 16 ottobre 1992, alla vigilia dell’allora quinquennale periodo di “Fuori ruolo”, consegnata al direttore pro-tempore, affinché ne desse lettura in occasione del primo Consiglio di Istituto utile.
“La mia è stata, purtroppo, una generazione di transizione, in cui le impreviste e resistenti difficoltà operative, anche in un ambiente relativamente poco agitato, hanno distratto e sfiancato il mio desiderio di fare scuola e di fare ricerca. Esprimo, sinceramente e di tutto cuore, la più viva riconoscenza a tutti voi che spesso, nelle molteplici attività di Istituto mi avete gratificato e aiutato ad affrontare le difficoltà che mai abbandonano lo scorrere delle prove di una vita impegnata al confine dei propri limiti, e nello spirito di riconoscerli per tentare di dilatarli”.
"Una nota di rimpianto quindi, ma priva di fondamento - afferma il prof. Mario Santoro. Perché chi ha avuto il privilegio di affiancare il Professore, durante gli oltre cinquant’anni della sua attività può testimoniare, in piena coscienza, dell’impegno qui richiamato e dargli atto che nella didattica, nella ricerca, nel servizio al territorio, anticipatore di quelle diffuse attività che oggi sono intese come terza missione dell’Università, nella promozione dei successori, il Professore ha riscosso sempre pieno successo. Guglielmo Benfratello, rientrato a Palermo per la fortuna di molti, ha cambiato, nel bene, la vita di tante persone, il che costituisce l’autentica prerogativa dei grandi Maestri e distingue, altresì, le persone profondamente buone".