L'importanza dei programmi di intervento psicologico basati sul time management per migliorare il controllo dell'ansia del contagio da COVID-19
Uno studio sugli effetti psicologici conseguenti all'isolamento sociale durante il lockdown dovuto all'emergenza sanitaria da COVID-19, condotto dal
gruppo di ricerca del nostro Dipartimento, coordinato dal prof. Maurizio Cardaci, Ordinario di Psicologia Generale di UniPa, e composto dai proff.
Barbara Caci e Silvana Miceli, in collaborazione con il prof. Fabrizio Scrima dell'Université de Rouen (Francia), è stato pubblicato sulla rivista
scientifica internazionale Frontiers in Psychology.
La ricerca, condotta su campione di 301 soggetti, di età compresa tra i 18 e i 57 anni, nel periodo compreso tra il 7 e il 18 maggio 2020, ha indagato le relazioni esistenti tra il nevroticismo, un tratto della personalità associato a instabilità emotiva, e alcuni correlati psicologici tra i quali
la noia, il fantasy engagement ovvero la tendenza dei soggetti a fantasticare, il time management ovvero la capacità di gestire il proprio
tempo e la paura del contagio da COVID-19. "Lo studio - spiegano i ricercatori - conferma l'importanza, già avvalorata dal governo nazionale,
di avviare azioni di sostegno psicologico delle persone caratterizzate da alti livelli di nevroticismo per contrastare gli effetti negativi, come ad
esempio ansia e depressione, correlati ad una maggiore esposizione allo stress per effetto delle doverose azioni di isolamento e/o distanziamento
sociale imposte per limitare il propagarsi della pandemia ancora in corso. È necessario che i programmi di intervento psicologico siano finalizzati non
solo a guidare i soggetti nel coltivare pensieri positivi orientati al futuro, ma altresì a consolidare le strategie di time management, anche alla
luce del ruolo di moderazione che tale variabile ha sulla relazione tra noia e paura del Covid-19. Il time management rappresenta, dunque, un importante fattore di protezione in grado di contrastare gli effetti negativi dell'ansia da contagio da COVID-19, promuovendo un maggiore benessere
psicologico".
Vai all'articolo pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology, in modalità open access