Lezione magistrale del prof. Joel Mokyr
Una interessante lezione magistrale è stata tenuta dal prof. Joel Mokyr, nella sala Magna dello Steri dal titolo “A Culture of Growth”. Il prof. Mokyr è Robert H. Strotz Professor of Arts and Sciences e professor of economics and history alla Northwestern University, Chicago, e anche Sackler Professor alla Eitan Berglas School of Economics della University of Tel Aviv. Mokyr è membro dell’American Academy of Arts and Sciences, della Econometric Society, della Cliometric Society, della British Academy, dell’Accademia dei Lincei e della Dutch Royal Academy. È stato Presidente della Economic History Association, direttore dell’Oxford Encyclopedia of Economic History, del Journal of Economic History e, attualmente, è direttore della collana di libri “Economic History of the World” della Princeton University Press. Nel 2006 è stato insignito del premio Heineken per la storia attribuitogli dalla Royal Dutch Academy of Sciences e, nel 2015 del premio internazionale Balzan per la storia economica.
La domanda avanzata nella lezione è affascinante: quali sono le origini dell’improvviso successo economico realizzato dall’Europa alla fine del XVIII secolo? Perché l’incremento nella prosperità si verificò proprio in Europa e non altrove?
La risposta che Mokyr suggerisce è che, tra il 1500 e il 1700, in Europa, l’elite istruita sviluppò una cultura e un insieme di istituzioni particolarmente utili all’innovazione intellettuale e all’accumulazione di ‘useful knowledge’, vale a dire conoscenza che possa essere trasformata in tecnologia utile al miglioramento della qualità della vita. Ciò non vuol dire che le istituzioni europee fossero ‘ottimali’ o ‘buone’. Vuol dire, al contrario, che le istituzioni europee funzionarono in maniera sufficientemente buona a realizzare un efficace mercato delle idee e una cultura di élite che oggi chiamiamo ‘illuminata’, favorevole all’innovazione intellettuale e all’accumulazione di conoscenza utile. Certamente funzionarono meglio delle istituzioni che le precedettero in Europa e delle istituzioni dello stesso periodo che prevalsero in altre parti del mondo, per esempio in Cina o nel mondo islamico.
La “Repubblica delle Lettere” che nacque in Europa in quel tempo tra l’élite istruita fu determinante per la rivoluzione tecnologica che permise la realizzazione della prosperità economica. Tale insieme di valori e di istituzioni favorì la realizzazione di economie di scala nella produzione di nuove idee e di nuove tecnologie e permise non soltanto l’emergere della rivoluzione industriale ma soprattutto il suo affermarsi.
Dopo i saluti istituzionali del Prorettore Vicario, Prof. Fabio Mazzola, nonché del Direttore del Dipartimento SEAS, Prof. Marcello Chiodi, e la presentazione del prof. Sebastiano Bavetta (Dipartimento SEAS), alla lezione del Prof. Mokyr ha fatto seguito una tavola rotonda a cui hanno partecipato, oltre al prof. Fabio Mazzola, il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina, prof. Pietro Navarra e il dott. Alfredo Gigliobianco (Direttore, della Divisione Storia economica e Archivio storico della Banca d’Italia). Nel corso della tavola rotonda si è discussa la tesi avanzata dal prof. Mokyr e sono state suggerite possibili implicazioni per le sfide che l’Europa dei nostri giorni sta affrontando.