L’attività di tutela brevettuale dell’Ateneo di Palermo
In questa nota vogliamo fare un primo check in ordine alle attività di valorizzazione dei prodotti di ricerca sviluppate all’interno dell’Ufficio di Trasferimento Tecnologico di Ateneo. Le attività in corso possono ricondursi a tre filoni. Il primo, e più consolidato, riguarda la tutela brevettuale degli output di ricerca, sia di primo livello (nazionale) che di secondo livello (internazionale). Il portafoglio brevetti dell’Ateneo forma il nucleo più qualificato della ricerca di Ateneo potenzialmente trasferibile alle imprese e, in generale, all’esterno. Il secondo filone è costituito dalla formazione di spin-off e start-up nelle quali alcuni prodotti di ricerca trovano l’opportunità di una inziale valorizzazione produttiva diretta. Il terzo filone riguarda l’attività di matching fra offerta dei prodotti di ricerca e la domanda di questi proveniente dalle imprese.
In questa nota ci si concentra sulla tutela attraverso i brevetti nazionali ed internazionali.
Il punto di partenza del processo di valorizzazione dei risultati della ricerca è l’invenzione, considerando che il brevetto non è un fine, ma un mezzo a disposizione degli UTT delle Università italiane e degli EPR per realizzare il TT.
Nel 2018 le domande di priorità depositate presso l’Università degli Studi di Palermo sono state 7 evidenziando un trend di crescita del processo di brevettazione sostanzialmente stabile rispetto alle registrazioni effettuate nel 2017 e nel 2016 (8 domande in totale). Se si osserva il dato nazionale si nota che nel 2016 il numero medio di domande di priorità presentate dalle università è di 6,3 richieste per UTT. Le possibili motivazioni che spiegano questa capacità dell’Ateneo di mantenersi al di sopra del dato medio nazionale si possono ricondurre in parte alla sensibilizzazione verso i temi propri della PI e al decreto sulle abilitazioni nazionali per i ruoli da professore che, in ambito scientifico-tecnologico, vengono valutati positivamente ai fini della carriera.
Con riferimento al numero di estensioni, nel 2018 si evidenziano 4 domande PCT presentate dall’UTT di Palermo, con un trend sostanzialmente stabile rispetto al risultato ottenuto nel 2016 (3 domande) e in netto miglioramento rispetto al dato del 2017 (1 domanda). In questo caso, il raffronto con il dato nazionale (facendo sempre riferimento ai dati del 2016) mostra un allineamento dell’Università di Palermo alla media di domande presentate da tutti gli UTT (2,9 domande PCT per UTT). Chiaramente l’aumento o la flessione nel deposito di domande dipende in larga misura in primis dalla capacità inventiva dei singoli ricercatori, ma anche dall’attività di scouting effettuata dagli UTT e dal budget a disposizione per poter procedere nelle pratiche previste dalla legge. Negli atenei di maggiori dimensione, o con una componente scientifico-tecnologica particolarmente elevata e un buon budget disponibile, i risultati in termini quantitativi di domande presentate tende a seguire un trend sostanzialmente positivo.
Alla fine del 2018, il numero di brevetti attivi (domande in attesa di concessione e brevetti concessi) di titolarità/co-titolarità dell’Università di Palermo è di 111 titoli (di cui 51 in ambito industriale, 25 in ramo biomedico, 18 in quello Farmaco-Chimico, 9 in campo chimico, 5 in ambito alimentare e 2 nel settore informatico) e di questi 75 risultano depositati e 30 hanno ottenuto l’estensione territoriale (PCT). Rispetto al dato del 2017 (104 brevetti attivi), si assiste ad un trend crescente pari al 6,7%.