L’arte come ponte per l’inclusione: “Confronti fra donne” a Palazzo Steri
Le storie delle migranti del progetto “I saperi per l’inclusione” e la sensibilità delle donne della “Compagnia delle poete” protagoniste della tavola rotonda dal titolo “Poesia e vita. Confronti fra donne”
“L’arte e la poesia rappresentano un ponte per garantire l’inclusione”. Potrebbe sintetizzarsi con queste parole la tavola rotonda dal titolo “Poesia e vita. Confronti fra donne” appuntamento inserito all’interno del ciclo d’incontri sulle “Scritture migranti”, promosso dall’Università di Palermo. A fornire la preziosa sintesi è stata la professoressa Helene Paraskeva, della “Compagnia delle poete”, ospite dell’incontro curato da Mari D’Agostino e Tindara Ignazzitto che si è svolto presso l’Aula Magna di Palazzo Steri, sede del Rettorato. Un gemellaggio in cui le donne della “Compagnia delle Poete” hanno dialogato con le donne migranti aderenti al progetto “I Saperi per l’inclusione. Latte, libri, lingue, legalità e lavoro”, l’iniziativa che ha come ente capofila la “Scuola di Lingua Italiana per Stranieri” dell’Università.
Due realtà diverse che hanno in comune alcune tematiche importanti come il plurilinguismo, l’interazione fra mondi diversi e la cultura. La Compagnia delle poete, infatti, è nata nell’estate del 2009 per iniziativa di Mia Lecomte, poeta italo-francese e studiosa di letteratura della migrazione ed è composta da artiste straniere e italostraniere, almeno in parte italofone o residenti per un periodo dell’anno in Italia con alle spalle una storia personale di migranza e transnazionalità. Le professoresse D’Agostino e Ignazzitto hanno, d’altra parte, illustrato alcuni capi saldi del progetto “I saperi per l’inclusione” grazie al quale stanno per essere avviati dei percorsi gratuiti di formazione linguistica e avviamento al lavoro: dai corsi di Educazione civica e di Lingua italiana con esame finale di certificazione linguistica CILS e dai laboratori di Taglio e cucito e Gestione di strutture d'accoglienza, a uno Sportello per la salute di donna e bambino e, per i più piccoli, laboratori di Lettura ad alta voce e un servizio di Baby-sitting per facilitare la frequenza alle attività formative.
“Prima di avviare i corsi di lingua – ha spiegato la professoressa D’Agostino – è stato fondamentale per noi partire dall’emersione delle lingue materne delle nostre studentesse per evitare una mera giustapposizione fra la lingua d’origine e quella del paese ospitante”. Da questa esigenza è nato il video, proiettato durante l’incontro, “Everyday capisci niente”. Ricordare ninne nanne. Apprendere l’italiano. Immagini da un laboratorio” dei registi Martino Lo Cascio e Antonio Macaluso, con cui la Scuola di Lingua italiana per Stranieri ha avviato una collaborazione per la raccolta di ninna nanne dal mondo, progetto mirato alla raccolta di fondi per la costruzione di un centro di ascolto per vittime di violenza in Madagascar.
Alcune donne coinvolte nel progetto “I saperi per l’inclusione” hanno anche letto ad alta voce alcuni brani tratti dal libro di poesie della scrittrice nigeriana Isoke Aikpitanyi “Spada, sangue, pane e seme” edito da Lavinia Dickinson Editore.
L’incontro è inserito all’interno del quarto momento di un ciclo di appuntamenti organizzato su iniziativa di Laura Restuccia e Giovanni Saverio Santangelo, docenti di Critica letteraria e Letterature Comparate. Il convegno, che è stato organizzato dalla Scuola delle Scienze umane e del Patrimonio culturale dell’Ateneo, dall’Ufficio Regionale Scolastico per la Sicilia, dall’”Association Italiques” e dall’associazione studentesca “Altra Università”, si propone l’obiettivo di riflettere e promuovere la produzione poetica di scrittori che hanno scelto di vivere nel nostro Paese e di comporre le loro opere in lingua italiana, volgendo uno sguardo attento e complice alle nuove generazioni e al mondo della scrittura tutta al femminile.